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Miglioramento della Pubblica Amministrazione: il primo ok (esame definitivo) in Cdm
Il disegno di legge che delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per una nuova riforma del pubblico impiego

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che delega il Governo, entro 18 mesi dall’approvazione, ad adottare uno o più decreti legislativi per il miglioramento della Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo a una complessiva riforma del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. Il testo è stato approvato nello stesso Consiglio dei ministri “squarciato” dall’incertezza sulle bozze di intesa sull’autonomia differenziata di 3 Regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

I contenuti del disegno di legge

L’obiettivo del provvedimento relativo al nuovo riforma del pubblico impiego è quello di individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, il miglioramento dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati, in primo luogo mediante una riforma del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni che punti alla valorizzazione del merito, della competenza e delle capacità organizzative e relazionali del personale. Al riguardo, l’intervento normativo concerne i vari aspetti in cui tale rapporto si articola: accesso al pubblico impiego e alla qualifica dirigenziale, procedure di mobilità, procedimenti di valutazione delle competenze e procedimenti disciplinari. Inoltre, il provvedimento prevede le modifiche necessarie per garantire la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa, anche attraverso l’elaborazione di testi unici.

Le novità per il pubblico impiego

Tra le novità:
– l’obbligo dei dirigenti di adeguare la propria prestazione lavorativa nella sede di lavoro alle esigenze dell’organizzazione e dell’incarico dirigenziale svolto, nonché a quelle connesse con la corretta gestione e il necessario coordinamento delle risorse umane, anche mediante la presenza quotidiana nella sede di lavoro; l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica, finalizzato anche all’individuazione e condivisione delle buone pratiche in materia di gestione del ciclo della performance;
– il coinvolgimento di utenti in rapporto diretto con l’amministrazione;
– l’utilizzazione di soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di un’effettiva competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane.
Il testo tiene conto del parere espresso dalla Conferenza Unificata.

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