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TAV: l'analisi costi-benefici e l'analisi giuridica
Nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Torino-Lione: tra dati e polemiche

Come emerso anche nel dibattito nazionale questa settimana, gli esperti della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) hanno completato le valutazioni sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Torino-Lione, producendo l’Analisi costi-benefici e la relazione tecnico-giuridica.

Secondo l’analisi l’opera sarebbe un investimento poco conveniente, che potrebbe arrivare a costare una decina di miliardi nel corso di un trentennio. Voluta dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e realizzata da una commissione di esperti, l’analisi costi benefici è stata accusata dai sostenitori della TAV di essere parziale e incompleta. Oggi, nel corso di un’audizione alla Camera, gli autori dell’analisi hanno avuto occasione di rispondere a numerose delle critiche ricevute.

Come riportato dal sito Il Post ieri “L’analisi in questione “simula” diversi scenari in cui variano il successo dell’opera, il numero di veicoli spostati dalla strada alla ferrovia e molte altre variabili. In ciascuno di questi scenari, il costo dell’opera è diverso, ma sempre negativo: il costo più alto è di circa 8 miliardi di euro, mentre il più basso scende fino a 5 miliardi (si tratterebbe quindi di meno di 300 milioni di euro l’anno per 30 anni, una cifra relativamente ridotta). Questi “costi” di cui parla l’analisi sono stimati per il primo trentennio di attività della linea, cioè il periodo che va dal 2030, quando l’opera dovrebbe essere completata, fino alla fine del 2059”.
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