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La Nota di aggiornamento al Def 2018: i possibili riflessi della politica governativa sugli Enti locali
Anche se la Commissione europea ha criticato alcune scelte inserite nel documento programmatico, gli Enti locali sono tenuti a conoscerne i contenuti e le prospettive

di PAOLA MORIGI

È stata finalmente resa pubblica la Nota di aggiornamento del Def 2018, approvata dal Consiglio dei ministri del 27 settembre scorso. Contiene una serie di previsioni relative non solo all’anno in corso ma anche al 2019 e 2020. La Nota di aggiornamento è il primo atto programmatico importante stilato dal Governo in carica, dal momento che il Def 2018 era stato presentato nell’aprile scorso dall’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, non essendo ancora formata la compagine dell’esecutivo attualmente in carica.
La lettura del documento, che contiene in nuce alcuni degli obiettivi – reddito di cittadinanza e revisione del sistema di welfare, controllo dell’immigrazione, sostegno alla crescita dell’economia e dell’occupazione, flat tax, ecc. – sui quali il Governo intende impegnarsi nel corso della presente legislatura e che porteranno a rivedere il Programma Nazionale di Riforma (PNR), si rivela certamente utile perché riporta una serie di linee di intervento che molto probabilmente troveranno stanziamenti con la prossima Legge di Bilancio. Consente inoltre di comprendere quali azioni si intendono potenziare e i riflessi che la politica governativa potrà avere anche sugli Enti locali, che potranno così trovarsi preparati e attrezzati a fronte delle nuove politiche che saranno perseguite.

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