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Umbria: legittimo il Testo Unico in materia urbanistica
Illegittimità costituzionale parziale per la legge regionale (Umbria) n. 1/2015: le valutazioni della Consulta

Mediante sentenza 5 aprile 2018, n. 68 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di diversi articoli della legge della Regione Umbria n. 1/2015 (Testo unico governo del territorio e materie correlate).

Le norme censurate dalla Consulta

Tra le norme censurate, si segnalano, in primo luogo, gli articoli 28, comma 10, e 56, comma 3, della legge, nella parte in cui stabiliscono che sono i Comuni, anziché l’ufficio tecnico regionale competente, a rendere il parere sugli strumenti urbanistici generali ed attuativi dei Comuni siti in zone sismiche.
L’illegittimità costituzionale ha investito anche gli articoli 59, comma 3, nonché l’articolo 118, comma 1, lettera e), “nella parte in cui non prevede che le «opere interne alle unità immobiliari di cui all’art. 7, comma 1, lettera g)», siano sottoposte alla comunicazione di inizio dei lavori asseverata (CILA)”.

I dubbi sull’antisismica

La Consulta ha infatti giudicato legittimo il Testo unico regionale dell’Umbria in materia urbanistica. Lo annuncia l’assessore della Regione Umbria alle riforme Antonio Bartolini: quest’ultimo tuttavia spiega di “non essere soddisfatto della cancellazione della semplificazione in materia antisismica. Siamo soddisfatti del pronunciamento della Corte Costituzionale che ha sostanzialmente confermato il Testo Unico sull’urbanistica ed il governo del territorio che la Regione Umbria aveva approvato e che era stato oggetto di ricorso da parte del Governo”. L’esecutivo “aveva contestato oltre quaranta disposizioni contenute nella legge”.


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