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Bando periferie: “Patto con i cittadini per vincere la paura"
L’ANCI incontra il premier Gentiloni: “Lì si gioca partita decisiva per il futuro del Paese”

“Rifinanziare il Bando periferie, rendere i fondi stabili per poter programmare, dopo le opere infrastrutturali, gli interventi immateriali, quelli che fanno vivere le piazze”.Questa la prospettiva delineata ieri dal presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, a Palazzo Chigi, in occasione della cerimonia con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per la firma di 93 dei 120 progetti finanziati dal Bando periferie. Una firma che arriva all’indomani del via libera all’ultima tranche dei circa 2 miliardi e 100 milioni di finanziamenti previsti da parte dello Stato: “Proponiamo, grazie a questi investimenti che entro breve saranno realtà, un nuovo patto tra le istituzioni e i cittadini, un nuovo modello di sviluppo e di coesione sociale”.

Bando periferie: intervento fondamentale per i Comuni

Parlando di fronte ai 93 sindaci delle città che di quei progetti usufruiranno, il numero uno dell’ANCI ribadisce: “Non ricordo a memoria d’uomo un intervento così importante per il Paese e per i Comuni. Si tratta di un’opportunità che viene data non ai sindaci, ma a 22 milioni di cittadini, che di quei progetti potranno godere. Noi sindaci useremo questi fondi per consentire loro di ripopolare le strade e le piazze della nostra città, occupandole in sicurezza e lasciando a casa la paura”. Da qui il nuovo modello di cui parla Decaro, il patto dei sindaci con i cittadini: “Vogliamo dire a tutti che la risposta alla paura non è mai quella di stare chiusi in casa. Dobbiamo uscire in strada, tornare a creare relazioni umane, soprattutto laddove il tessuto sociale è più sfibrato”.
Il presidente del Consiglio Gentiloni ha sottolineato il ruolo e le responsabilità dei sindaci: “Dobbiamo essere consapevoli che rendere più forti le nostre città vuol dire rendere più forte il Paese”, dice Gentiloni, ricordando “il fondamentale ruolo istituzionale dei sindaci, punto di tenuta e coesione delle nostre comunità, di cui abbiamo assolutamente bisogno”. Ma gli investimenti sulle periferie, afferma il presidente del Consiglio, “servono non solo per risanare le ferite che la crisi economica ha accentuato, ma anche per investire su alcuni dei principali asset del Paese, le città: punto di attrazione per il mondo intero, orgoglio del Paese, motore dell’economia e dell’innovazione”. Anche alla luce di questa consapevolezza che Decaro chiede al governo di “rifinanziare il bando, per dare continuità alla programmazione dei sindaci”.

Nelle periferie delle grandi aree urbane si gioca la partita decisiva per il futuro del Paese

Durante la cerimonia della firma dei di 93 dei 120 progetti finanziati dal bando periferie è intervenuto anche Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale ANCI. “Questo per i Comuni e per l’ANCI è un giorno importante: ringrazio il governo di aver mantenuto fede all’impegno di consentire a tutti i Comuni e le città, con i requisiti necessari a partecipare al bando periferie, di poter realizzare i loro interventi”, ha affermato Bianco.
Nelle periferie delle grandi aree urbane si gioca la partita decisiva per il futuro del nostro Paese. Proprio lì la situazione è peggiorata a causa – ha proseguito Bianco – della più lunga crisi economica degli ultimi anni”. Per questo nelle “aree più marginali del nostro paese occorre un intervento massiccio di cambiamento radicale”.
“I Comuni che hanno avuto accesso a questo fondo – ha spiegato l’esponente ANCI – rappresentano circa 23 milioni di cittadini, pari ad un terzo della popolazione complessiva del nostro Paese, un motivo in più per evidenziare l’efficacia dell’intervento complessivo voluto dal governo”.


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