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L'aggiustamento fiscale degli Enti locali nel periodo 2010-15
Analisi della ricerca redatta dal MEF: Comuni fondamentali per il risanamento, i dati lo confermano

“Accogliamo con apprezzamento i dati presentati dal Ministero dell’Economia, che confermano quello che l’ANCI sostiene da tempo: gli Enti locali hanno sopportato e oggi sopportano di più il peso del risanamento dei conti pubblici”. Sono queste le parole del segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra, commentando la ricerca del Ministero dell’Economiapresentata la scorsa settimana nel corso del seminario “Dati invece di impressioni. L’aggiustamento fiscale degli Enti locali nel periodo 2010-15”.
“La ricerca ribadisce infatti – aggiunge Nicotra – che la metà dei 25 miliardi di riduzione del deficit pubblico tra il 2010 ed il 2015 è stata realizzata grazie al contributo dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province. Il dato in sé è impressionante, se consideriamo il peso complessivo dei due comparti sulla Pubblica Amministrazione in generale: i Comuni pesano solo il 7,5%. A questo si aggiunge che nel comparto Province-Città metropolitane il contributo delle Città metropolitane è stato più significativo. Dalla ricerca del MEF arriva inoltre una ulteriore conferma della drastica riduzione della spesa per il personale e dell’impatto negativo dei vincoli derivanti dal vecchio patto di stabilità sugli investimenti locali”.
“Sul tema degli investimenti c’è inoltre da aggiungere che, dopo anni e anni di depauperamento delle risorse umane e di assenza di attività programmatoria, il trend è in ripresa e la minor rapidità rispetto agli auspici è il frutto della complessità dei processi. I risultati di un ritorno degli investimenti richiedono il tempo giusto. Non si cancellano anni e anni di restrizione e tagli in pochi mesi. Ci vuole ancora di più: aiutare i Comuni a tornare a programmare, progettare e finanziare gli investimenti, anche riducendo il peso del debito. E’ necessario anche snellire e semplificare la gestione burocratica delle risorse disponibili, sia da parte dello Stato che da parte delle Regioni, per rendere possibile il rispetto delle scadenze annuali previste dalle regole di contabilità. Ci vogliono interventi e stabilità di risorse, ci vuole un’agenda nazionale per i Comuni e le città”.
La rappresentante dell’Associazione dei Comuni evidenzia in ultima istanza “l’apprezzamento manifestato dalla Ragioneria generale dello Stato rispetto all’impegno dei Comuni nell’applicare le regole della nuova contabilità, dimostrato anche  dalla drastica riduzione dei residui”.

>> CONSULTA LA RICERCA DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE.


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