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Sugli incarichi dirigenziali necessario garantire l’autonomia prevista dall'ordinamento
I vertici ANCI si esprimono sul caso del ricorso contro un affidamento da parte del sindaco di Livorno di un incarico dirigenziale a soggetto esterno

“Pur nel completo rispetto dell’assoluta autonomia della magistratura amministrativa nel valutare il caso di specie, preme evidenziare e ricostruire i caratteri generali dell’incarico conferito ex art. 110 del Testo Unico Enti Locali”. Queste le parole di Veronica Nicotra, segretario generale dell’ANCI, in merito al caso del ricorso contro un affidamento da parte del sindaco di Livorno di un incarico dirigenziale a soggetto esterno. “Si tratta infatti – ha spiegato il segretario generale – di una possibilità prevista da molto tempo nell’ordinamento, del tutto simile a quella per gli incarichi di vertice a soggetti esterni conferiti da altre pubbliche amministrazioni, cui si applica una procedura consolidata da norme, regolamenti e prassi”.

“Gli incarichi in questione – ha proseguito il segretario generale dell’ANCI – sono infatti legati al mandato del sindaco, non possono superare il 30% della dotazione organica dirigenziale di ciascun Ente e la selezione pubblica volta a verificare il possesso dei requisiti necessari per ricoprire l’incarico: la selezione pubblica, dice espressamente la norma, è finalizzata ad accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico. Auspichiamo dunque che si confermi la consolidata giurisprudenza amministrativa e contabile. Per il caso odierno del Comune di Livorno, auspichiamo una decisione in tempi brevi in linea con le esperienze sempre attuate, al fine di garantire certezza agli atti e all’azione dell’Ente”.


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