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Uffici giudiziari: la nota ANCI sul rimborso delle spese sostenute dai Comuni
Funzionamento uffici giudiziari: più di 800 Comuni in attesa di risolvere il problema legato ai rimborsi

Colpo di scena: si riapre, proprio nel momento in cui pareva avviata alla definizione, la vessata questione dei rimborsi statali per le spese di funzionamento dei tribunali anticipate fino al 2015 dai Comuni, e mai compensate dal ministero della Giustizia. Mediante comunicato emesso il 18 settembre l’ANCI pubblica infatti una nota di rilievo in merito al rimborso delle spese sostenute dai Comuni per il funzionamento degli uffici giudiziari.
L’art. 3, comma 4, del D.P.C.M. 10 marzo 2017 – recante disposizioni di attuazione della Legge di Bilancio 2017 – ha disposto l’attribuzione, in favore dei Comuni sede di Uffici Giudiziari, di una somma a titolo di definitivo concorso dello Stato nelle spese di funzionamento di questi ultimi sostenute sino al 31 agosto 2015, nella misura annua indicata nella tabella D allegata al predetto decreto. Tale importo è destinato ad essere corrisposto in complessive 30 rate annuali, a partire dal 2017 e fino al 2046.
Come si legge nella nota ANCI, la vicenda dei rimborsi delle spese sostenute per il funzionamento degli uffici giudiziari da oltre 800 Comuni deve ancora trovare una definitiva sistemazione. È ben noto che l’ammontare dei rimborsi si è fortemente ridotto dal 2011 in poi, determinando un’ulteriore aggravio finanziario su enti già sottoposti ai tagli generalizzati applicati tra il 2011 e il 2015.

>> CONSULTA LA NOTA INTEGRALE DELL’ANCI.

>> Va segnalata, in relazione alla nota dell’ANCI, anche l’ordinanza datata 15 settembre del TAR Lazio e la circolare del Ministero della Giustizia 10 agosto 2017.


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