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Vaccini, anno scolastico alle porte: ANCI Lombardia incontra la Regione
Necessario un processo di responsabilizzazione delle famiglie, condizione indispensabile per raggiungere gli obiettivi posti dalle direttive ministeriali

Lo scottante tema delle vaccinazioni continua a tenere banco, soprattutto ora che l’anno scolastico è alle porte e si avvicinano le scadenze previste dalle circolari del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute. In un comunicato emesso da ANCI Lombardia si legge che la Associazione “come da impegni assunti negli scorsi giorni, ha incontrato la Regione, che da giorni sta affrontando il problema con l’intento di semplificare le procedure e venire incontro alle famiglie dei bambini, non costringendole ad adempimenti da concludere in tempi proibitivi”.

Vaccini: l’incontro tra ANCI e Regione Lombardia

Nella mattinata di venerdì 1 settembre si è tenuto infatti un incontro in Regione, cui hanno partecipato i vertici di ANCI Lombardia. Come noto, entro il prossimo 10 settembre le famiglie dei bambini iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia devono presentare una dichiarazione da cui risultino le vaccinazioni effettuate o, in caso negativo, da cui risulti che è stata presentata richiesta all’ASL di effettuare le vaccinazioni. Per gli altri ordini di scuola i genitori dovranno produrre la dichiarazione entro il 31 ottobre 2017.
Come si legge nel sopracitato comunicato, “ANCI Lombardia aveva proposto di valutare un percorso semplificato per le famiglie, che garantisse il rispetto della legge e permettesse di non interrompere il percorso educativo dei bambini, che si sta avviando proprio in questi giorni. Aveva quindi proposto che Scuole e Comuni inviassero alle ASL gli elenchi degli iscritti, affinché gli enti del sistema sanitario potessero procedere alla verifica della regolarità vaccinale. Durante l’incontro in Regione sono stati evidenziati i diversi aspetti della problematica, soprattutto dal punto di vista della tempistica e delle procedure.

Approccio graduale alla risoluzione dei problemi

La Regione ha confermato quanto anticipato negli scorsi giorni. Intende cioè mettere in atto un approccio graduale al problema e consentire, dal punto di vista procedurale, il rispetto della legge. Ha quindi assicurato che, Garante della Privacy permettendo, per i minori dai 6 anni in su le scuole avrebbero inviato alle ASL gli elenchi degli iscritti, mentre per i bambini più piccoli (0-6 anni) le famiglie procedessero con l’autocertificazione. La Regione si muoverà in questo senso nei prossimi giorni, inviando una informativa alle famiglie dei bambini di età dagli 0 ai 3 anni, segmento di competenza regionale. Per i minori dai 3 anni ai 6 anni, essendovi in Lombardia molte scuole dell’infanzia comunali, i Comuni potranno confermare l’orientamento regionale o intraprendere altri percorsi. L’importante è raggiungere l’obiettivo, che è la tutela della salute e l’immunità di comunità, senza proroghe di sorta ma consentendo un margine di tempo maggiore (massimo 40 giorni).

Disagi delle famiglie in fase di riduzione

ANCI Lombardia ha evidenziato anche le problematiche relative alle norme sulla privacy ed è stata accolta con soddisfazione la notizia che anche il Garante della Privacy ha autorizzato l’interscambio di dati tra enti, che agevolerà la verifica della regolarità vaccinale.
“Apprezziamo la tempestività e l’impegno assunto in questi giorni dalle istituzioni coinvolte in questo importante processo, volto a tutelare la salute dei singoli e delle comunità – ha dichiarato Federica Bernardi, Vicepresidente di ANCI Lombardia –, i disagi delle famiglie dovrebbero ridursi, perché vi sarà più tempo per effettuare gli adempimenti previsti e le ASL potranno effettuare le verifiche in modo più agevole. Ci auguriamo che la Regione e i Ministeri competenti possano trovare un punto di incontro, che la Regione riesca ad effettuare le verifiche previste senza chiedere ulteriori documenti ai genitori e che i Comuni possano rispondere alle esigenze delle famiglie, anche se ci rendiamo conto che questo comporterà un maggior carico di lavoro per gli uffici comunali. L’importante è che le misure messe in atto possano essere veramente efficaci e che si avvii un processo di responsabilizzazione delle famiglie, condizione vera e indispensabile per raggiungere gli obiettivi posti dalle direttive ministeriali”.


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