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Privacy e vaccini: le scuole potranno inviare gli elenchi degli iscritti alle Asl
Ok al provvedimento urgente del Garante della Privacy volto a semplificare gli adempimenti e consentire trattamenti di dati non previsti dalla legge sui vaccini

A partire dal 1 settembre gli istituti scolastici e i servizi educativi per l’infanzia potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle Asl competenti per territorio per consentire la verifica della regolarità vaccinale senza aggiungere oneri burocratici a famiglie e pubblica amministrazione. Questa la decisione del Garante che ha adottato un provvedimento urgente – con valenza generale – per consentire un trattamento dei dati non previsto dalla normativa sui vaccini se non prima del 2019.

Scambio di dati sulla regolarità vaccinale

Questa decisione risponde alla richiesta dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e di numerose altre amministrazioni su scala nazionale che hanno manifestato l’intenzione di effettuare uno scambio automatico di dati sulla regolarità vaccinale – anche in assenza di una specifica norma che lo consentisse – al fine di favorire il rispetto degli obblighi vaccinali nei termini previsti dalla legge.

>> QUI DISPONIBILE IL PROVVEDIMENTO DEL GARANTE DELLA PRIVACY DATATO 1 SETTEMBRE 2017.

In considerazione dell’esigenza segnalata e dell’imminente avvio dell’anno scolastico, il Garante ha adottato con procedura urgente un procedimento a valenza generale che autorizza una comunicazione di dati personali non sensibili dalle scuole alle autorità sanitarie.

>> Per ulteriori informazioni consulta  il comunicato integrale del Garante per la Privacy.

Il punto di vista dell’ANCI: le inefficienze delle amministrazioni non ricadano sui cittadini

Nel frattempo l’Associazione dei Comuni mette in chiaro i presupposti delle nuove regole in materia di vaccini
“A pagare le inefficienze e i ritardi di certe amministrazioni non possono essere i cittadini. Ma il Paese non può essere ostaggio di coloro che non hanno potuto o voluto mettersi al passo con i tempi”. Lo dichiara Antonio Decaro, presidente dell’ANCI, intervistato dal quotidiano l’Avvenire in merito all’applicazione delle nuove norme sui vaccini.
“Per facilitare la vita delle famiglie e del personale scolastico – spiega Decaro – l’Associazione (che aveva sollevato il problema tra i primi fin da Ferragosto chiedendo un sistema che uniformasse le procedure)  ha messo a punto un protocollo che impegna i ministeri della Salute e dell’ Istruzione, la Conferenza delle Regioni e l’ANCI ad una collaborazione efficace per produrre i certificati necessari all’ iscrizione dei bambini a scuola, senza nessun onere per i genitori”.

Scambio di dati

Il protocollo prevede che le scuole trasmettano i nomi degli iscritti alle Asl, che queste ultime effettuino le necessarie verifiche e che inviino i certificati alle scuole. Ma “se alcune Asl non sono ancora in grado di garantire lo scambio per via digitale, vorrà dire che utilizzeranno un supporto cartaceo”, spiega Decaro.
Quanto poi all’avvio effettivo dello scambio dei dati, il numero uno dell’ANCI ribadisce la tesi dei Comuni: “Tutti saranno obbligati a usare questo sistema a partire dall’anno scolastico 2019/2020 ma la legge non vieta che chi è in grado di farlo, già adesso lo faccia”.
In ultima istanza, sulla decisione del governo di consentire l’autocertificazione delle vaccinazioni e di fissare al 10 marzo 2018 la data ultima per la sua sostituzione con i documenti ufficiali, Decaro afferma: “Resta il fatto che in mancanza di questa documentazione i piccoli che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia saranno allontanati dalla scuola a metà anno. Cosa impensabile ed evitabilissima. Sarebbe bastato escludere la possibilità dell’autodichiarazione e pretendere i certificati vaccinali fin da subito. E non pretenderli dai genitori, ma dalle Asl”.


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