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Ok al Decreto Mezzogiorno: le misure principali
Crescita economica: il provvedimento delinea la possibilità da parte delle Regioni di istituire le Zone Economiche Speciali (Zes)

Questa settimana il governo ha ottenuto alla Camera la fiducia sul ddl che converte in legge il Decreto Mezzogiorno (Disegno di legge S. 2860 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno): 318 i voti a favore, 153 i no (qui tutte le informazioni in merito alla approvazione).

Decreto Mezzogiorno: le dichiarazioni del ministro De Vincenti

Ecco il commento del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti: “Appena il provvedimento sarà in Gazzetta Ufficiale, il Sud avrà a disposizione un ulteriore efficace strumento a sostegno della crescita, in aggiunta al precedente decreto Sud dell’inverno scorso e ai Patti per il Sud. Un insieme di misure che toccano tutti i tasti delle problematiche del Mezzogiorno e che sono finalizzate ad accompagnare e sostenere quella ripresa su cui da due anni, secondo tutti gli indicatori, ci sono segnali confortanti. Il Governo, da tre anni a questa parte – ha aggiunto De Vincenti –  lavora con determinazione a centrare l’obiettivo della crescita del Meridione. E con questo provvedimento riteniamo di aver dato una bella spinta. Quasi 3 miliardi e mezzo di risorse destinate al Sud, tutte risorse nazionali, tutte destinate a stimolare investimenti e a creare occupazione, soprattutto giovanile. Ai benaltristi, quelli cioè per i quali serve sempre ben altro – ha concluso – dico che il tasso di riformismo di questo esecutivo si misura sulle cose fatte, non sui proclami”.

Resto al Sud: under 35

L’asse principale del provvedimento si colloca sulle importanti misure per la nascita e la crescita di nuove imprese. In quest’ottica, è stato confermato lo stanziamento di 1.250 milioni di euro a favore della misura “Resto al Sud”, per gli under 35 che vogliano avviare nuove attività di impresa. A seguito delle modifiche approvate, i giovani potranno ottenere un finanziamento fino ad un massimo di 50mila euro per singolo richiedente e con un massimo di 200mila euro per domande presentate da più richiedenti in forma associata. Ulteriori occasioni per i giovani under 40, che vogliano investire nel settore agricolo, sono rappresentate da uno stanziamento di 50 milioni di euro per l’accesso al credito da parte delle imprese agricole. È stato inoltre confermato l’avvio di una procedura sperimentale di assegnazione dei beni abbandonati per la valorizzazione di terreni, aree edificate o altri immobili abbandonati, sia dei comuni che dei privati sulla base di progetti che potranno essere presentati da giovani con non più di 40 anni. Inoltre, al fine di favorire la crescita economica in alcune aree del Paese, il provvedimento introduce la possibilità da parte delle regioni del Mezzogiorno di richiedere l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (Zes), caratterizzate da benefici fiscali e semplificazioni amministrative per la realizzazione di nuovi investimenti da parte di imprese già insediate e di quelle che si insedieranno nelle Zes stesse.

Ricerca e formazione

Ulteriori misure sono destinate a favore dalla ricerca e della formazione. Ad esempio, sono previsti 200 mila euro per attività di ricerca nel comparto agricolo per la prevenzione dei danni causati dai coleotteri, da virus e da batteri. Ulteriori modifiche introdotte nel corso dell’iter parlamentare, prevedono la sottoscrizione di un Contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione di interventi urgenti necessari per Matera Capitale della Cultura 2019.


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