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Furbetti del cartellino, 50 indagati fra i dipendenti del Comune di Piacenza
Sono accusati di falso e truffa: molti timbravano in ufficio per poi uscire e andare in palestra o a fare la spesa

Fonte: La Stampa

Il nuovo sindaco del centrodestra Patrizia Barbieri, eletto solo 48 ore fa a Piacenza, si è insediata sulla poltrona di primo cittadino di Palazzo Mercanti proprio nel giorno in cui lo stesso palazzo comunale, e tutta la città, sono stati scossi dall’inchiesta sui dipendenti infedeli accusati di aver a lungo timbrato il cartellino di lavoro per poi «farsi i fatti propri, andando in palestra oppure a fare spesa» come hanno detto il capo della procura Piacentina Salvatore Cappelleri e il sostituto Antonio Colonna.
Il blitz con le perquisizioni in Comune da parte di Guardia di Finanza e Polizia municipale, scattato all’alba, è infatti solo l’ultimo (o il penultimo) atto di un’articolata e non semplice indagine che prosegue da mesi, ormai quasi un classico dei «furbetti del cartellino».
Pare, ma i dettagli verranno resi noti solo nelle prossime ore, che ci siano filmati con telecamere nascoste e pedinamenti di agenti in borghese a dimostrare tutto. Rispetto agli altri casi che sono stati denunciati in Italia, quello che impressiona del caso di Piacenza è il numero dei «furbetti», tutti finiti nel registro degli indagati: cinquanta indagati per truffa, falso e qualcuno anche per peculato perché avrebbe usato le auto del Comune per fini personali….


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