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Via libera alla riforma del pubblico impiego
L'ok venerdì pomeriggio in Cdm: gli obiettivi principali dei decreti su pubblico impiego e valutazione dei dipendenti

Riforma PA, riordino disciplina del pubblico impiego: tra gli obiettivi principali dei decreti su pubblico impiego e valutazione dei dipendenti affiora quello di creare le condizioni per riaprire le trattative sui contratti. E infatti la mossa successiva all’ok definitivo alla riforma del pubblico impiego (alla luce del Consiglio dei ministri svoltosi venerdì scorso, qui tutte le info sul Cdm), sarà l’atto di indirizzo che il responsabile del dicastero della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, invierà all’ARAN con le istruzioni per le trattative: tra queste, la “piramide rovesciata” che chiederà di riconoscere aumenti più generosi alle fasce di reddito più basse, e lo spazio aggiuntivo dato alla contrattazione decentrata.

La mossa di rilievo in tale direzione consiste nello smontaggio delle griglie rigide della riforma Brunetta, mai applicate, che avrebbero imposto di azzerare i premi al 25% del personale. Alla base del nuovo tentativo è posizionato un cambio di paradigma: la “performance” da valutare per prima sarà quella degli uffici, in termini di servizi resi, e non quella individuale, e toccherà alla contrattazione decentrata definire parametri e obiettivi. Ai premi andrà destinata la “quota prevalente” delle parti variabili del fondo accessorio, in modo da non prosciugare le risorse destinate alle voci come turni e straordinario.

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L’ok in Cdm alla riforma del pubblico impiego

Nel frattempo venerdì pomeriggio è giunto il via libera definitivo dal Consiglio dei ministri alla riforma del pubblico impiego. Tra le novità, che viaggiano su due decreti, le assunzioni “extra” per i precari, un codice dei licenziamenti, la creazione del polo unico Inps per le visite fiscali e il riordino della valutazione. Gli effetti di una £pagella negativa£ saranno determinati su un doppio binario: il lato economico spetta al contratto, quello disciplinare (che dopo 3anni può portare al licenziamento) all’amministrazione, in base al piano delle performance.

“Dal primo settembre” ci sarà un polo unico per le visite fiscali, con le competenze sui controlli che passeranno dalle Asl all’Inps, omologando il settore pubblico a quello provato” ha spiegato la ministra della P.A, Marianna Madia, al termine del Cdm, parlando dei controlli sulle assenze per malattia.

>> Consulta il Parere sullo schema di decreto legislativo recante la riforma del ciclo della misurazione e della valutazione della performance.

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