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Riforma pubblico impiego: venerdì l’ok in Cdm?
Ancora alcuni nodi da sciogliere in materia di salario accessorio

Riforma pubblico impiego: dovrebbe essere questa la settimana decisiva per il via libera definitivo al testo che riordina la disciplina del lavoro pubblico in Italia. Tra i vari nodi che affiorano in vista del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo 19 maggio emerge anche quello delicato del salario accessorio. Il problema risiede nella sperimentazione che permetterebbe agli enti virtuosi di arricchire la dotazione dei fondi per il salario accessorio di una percentuale stabilita con DPCM. La sperimentazione, prevista per il triennio 2018-2020, nel testo approvato in prima lettura è limitata a Regioni e Città metropolitane, ma questo specifico sottoinsieme della Pubblica Amministrazione ha prodotto un doppio effetto: da un versante tutti gli altri, a partire dai Comuni, chiedono di essere inclusi nella sperimentazione, mentre al Ministero dell’economia si teme che il bonus ai virtuosi, anche nella versione originaria, possa avere effetti difficili da prevedere sul costo del personale.
Nel frattempo il confronto tecnico tra Governo e sindacati prosegue, contribuendo ad allungare un po’ l’esame del testo in vista della approvazione definitiva.

Consulta anche l’articolo Riforma pubblico impiego verso la correzione definitiva.

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