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Unioni civili, le associazioni: "Per noi è una vittoria, ma manca la stepchild adoption"
Il punto di vista delle associazioni dopo l'uscita dei dati sull'effettivo utilizzo nelle unioni civili in Italia

Fonte: La Repubblica

Unioni civili: “Quante coppie sono? Quasi tremila? Questo vuol dire che semila persone omosessuali, in otto mesi, hanno raggiunto felicità e stabilità, e conquistato un diritto che aspettavano da decenni. Forse il numero delle unioni civili non è così alto quanto ci aspettavamo, ma dal nostro punto di vista è comunque un successo”. Flavio Romani, presidente nazionale dell’Arcigay, dice che bisogna essere cauti, e non soltanto analizzare i numeri ma riflettere su quanto la “legge Cirinnà” stia cambiando l’Italia.

“Noi all’Arcigay, lo confesso, avevamo previsto che nel primo anno sarebbero corse in comune almeno diecimila coppie. Evidentemente il mondo omosessuale ha reagito in modo diverso. Con più calma. Adesso che questo diritto c’è, ed è stato giusto lottare per ottenerlo, quello che cambia è la prospettiva”. L’unione civile, chiarisce Flavio Romani, è un patto che comporta “diritti e doveri “, e forse non tutte le coppie gay, “come del resto quelle eterosessuali hanno voglia di sottoscriverla, c’è anche chi contesta la legge perché ha creato un’istituzione familiare di serie B, il nostro vero obiettivo resta il matrimonio egualitario”


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