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Manovrina 2017: sintesi dell’audizione della Conferenza delle Regioni
Necessario un "patto per la crescita pluriennale da definire prima dell'apertura della sessione di bilancio 2018"

Di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite per le audizioni sulla Manovrina 2017 si è presentata questa settimana anche la Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni, auspicando un “Patto per la crescita pluriennale” da definire prima dell’apertura della sessione di bilancio 2018.
Massimo Garavaglia, coordinatore della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha ribadito inoltre quanto già illustrato nell’audizione sul Def  ed ha affermato che è necessario un “incremento degli investimenti”, nonché interventi sul “Fondo sviluppo e coesione”, con un’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse. “Sul fronte del patto per lo sviluppo le cose nel tempo si sono attivate e abbiamo registrato dei miglioramenti – ha aggiunto l’amministratore lombardo – per esempio sugli investimenti a livello locale, sostituendo così la spesa cattiva con quella buona, vale a dire spesa corrente con investimenti. E naturalmente su questo aspetto il comparto delle Regioni si propone di spingere ancora su questa leva, il tutto continuando a fare squadra, visto che una quota delle risorse va poi a Comuni e Province”.

Manovrina 2017: un patto per la crescita pluriennale

Le Regioni chiedono un “patto per la crescita pluriennale” da definire prima dell’apertura della sessione di bilancio 2018.  Sul fronte del patto per lo sviluppo “le cose nel tempo si sono attivate e abbiamo registrato dei miglioramenti – ha aggiunto l’amministratore lombardo – per esempio sugli investimenti a livello locale, sostituendo così la spesa cattiva con quella buona, vale a dire spesa corrente con investimenti. E naturalmente su questo aspetto il comparto delle Regioni si propone di spingere ancora su questa leva, il tutto continuando a fare squadra, visto che una quota delle risorse va poi a Comuni e Province”.

Consulta anche l’articolo Manovrina 2017, ANCI in audizione in commissione Bilancio: il documento.

Trasporti pubblici locali

Ma “l’articolo 39 della legge di manovra vanifica se stesso e per come è scritto è incostituzionale, per cui è pacifico che arriveranno ricorsi. Ma soprattutto sarà abrogato perché riduce la spesa per il trasporto pubblico locale (tpl) prevedendo tra l’altro una sanzione per quelle Regioni che non dovessero erogare il dovuto alle Province”. Così ha proseguito Massimo Garavaglia, aggiungendo “che il taglio di 70 milioni al Tpl fatto in corsa, quindi con contratti in essere, comporterà non pochi problemi alle aziende di trasporto. Il governo – ha sottolineato – dovrebbe far sapere ai cittadini che senso ha una decisione di questo tipo”.

Il contributo delle Regioni

Garavaglia ha rivendicato il comportamento delle Regioni per quanto riguarda il debito e la spesa in confronto all’amministrazione centrale: dal 2014 al 2017 il debito dell’amministrazione centrale – ha detto – è aumentato di 140 miliardi mentre si è ridotto di 10 miliardi nelle amministrazioni locali.
Nel 2017 il contributo delle Regioni, considerando le manovre a partire dal 2014, vale 9,2 miliardi a cui va aggiunto 1 miliardo tolto alla sanità. Per quanto riguarda il contenimento della spesa, le Regioni hanno ridotto le spese dell’11%, al contrario delle amministrazioni centrali. E nell’acquisto di beni servizi le amministrazioni centrali hanno registrato un aumento del 5%, contro la riduzione del 25% delle Regioni che, inoltre, sono sottoposte l’equilibrio di bilancio dal 2015.

>> Per ulteriori informazioni consulta il portale delle Regioni.


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