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Riordino società partecipate: raggiunta l’intesa
Il punto sugli adempimenti che attendono gli Enti locali nei prossimi mesi, dopo l’intesa raggiunta ieri in sede di Conferenza unificata

di PAOLA MORIGI

In questi giorni il tema della razionalizzazione delle società partecipate torna di attualità dal momento che, nell’ambito del confronto fra il Governo e le Regioni – conseguente alla sentenza della Consulta n. 251/2016, che ha sancito l’incostituzionalità di alcuni articoli della Legge Madìa perché non vi sarebbe stato quel necessario raccordo con le Regioni su materie con competenza concorrente – si è trovata una sintesi risolutiva per consentire alle riforme di proseguire il loro iter ed essere attuate. Proprio ieri infatti le proposte di modifica al d.lgs. n. 175/2016 sono state discusse in sede di Conferenza unificata ed è stata raggiunta l’intesa.

Fra i temi in discussione vi è stato quello del fatturato minimo – che nella l. n. 124/2015 era previsto essere pari ad almeno 1 milione di euro, mentre le Regioni vogliono portarlo a 500mila euro – e i limiti territoriali nell’ambito dei quali si potranno muovere le società partecipate, poiché è stato richiesto un ambito di azione più ampio rispetto ai confini degli enti controllori di riferimento.
Vedremo nei prossimi giorni a quali conclusioni si sarà arrivati, anche alla luce del parere che sulla materia è stato formulato dal Consiglio di Stato (1), ma ad ogni modo i rappresentanti dell’ANCI hanno espresso “a caldo” primi commenti favorevoli sull’intesa raggiunta. È sicuramente utile però riprendere le scadenze e gli adempimenti previsti dal d.lgs. n. 175/2016, che a breve sarà modificato da un decreto correttivo, per capire come dovranno agire gli enti locali per rispettarli.

Consulta anche l’articolo Riordino partecipate: i commenti dei rappresentanti di Governo e ANCI.

Riordino partecipate: le scadenze per gli adempimenti

Intanto ricordiamo che due scadenze – una delle quali interessava lo Stato  ̶  sono già decorse.
Ci riferiamo al termine del  23 ottobre 2016 previsto per la emanazione di un decreto ministeriale teso a disciplinare i compensi spettanti ai manager delle partecipate. Il decreto non è stato pubblicato, né ci risulta che sia stata diffusa una bozza dello stesso.

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