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Ocse, Italia ultima tra i big: la crescita non si schioda dal +1%
Migliorato di 0,1 punti il Pil per il 2017, ma resta un ritmo da fanalino di coda tra le principali economie: alert sulla bolla finanziaria

Fonte: La Repubblica

L’Italia è in ripresa, ma fatica ad agganciare il treno della ripresa delle maggiori economie, sul quale pendono per altro importanti rischi di deragliamento. Tra le grandi istituzioni internazionali, l’ultima è l’Ocse a puntare il dito contro la debolezza della crescita dell’economia italiana, che dovrebbe restare stabile all’1% annuo nel 2016, 2017 e 2018, con il livello più basso nell’anno in corso fra i maggiori Paesi membri dell’Organizzazione parigina. Che mette la diagnosi nero su bianco nel suo “Interim Outlook”, notando che “la crescita dovrebbe rimanere solida in Germania, ma continuerà a passo più lento in Francia e Italia”. Per il Belpaese, se non altro, l’indicazione sul 2017 migliora di 0,1 punti rispetto all’ultima diramata. Per l’Eurozona, l’Ocse prevede un +1,6% nel 2017 e 2018 dopo il +1,7% del 2016. La Germania, nel giorno in cui registra un crollo degli ordinativi alle industrie per il mese di gennaio (-7,4%), al +1,8% nel 2016 e 2017 al +1,7% nel 2018, la Francia da +1,1% dell’anno passato a 1,4%.

I rischi dell’Ocse. A livello globale, ammonisce l’Organizzazione, la crescita globale dovrebbe accelerare un pò, “ma rimane troppo lenta”. Ci sono rischi significativi, tra i quali vengono menzionati “la sconnessione fra i mercati finanziari e l’economia reale” (le Borse sono ai massimi nonostante i tanti focolai di incertezza), la svolta nel ciclo dei tassi d’interesse (si prevedono strette, a partire dalla Fed) e le incertezze sulle politiche economiche e commerciali. L’Ocse prevede un 3% di crescita globale nel 2016, in accelerazione a 3,3 e 3,6% nei due anni successivi. Per gli Usa attende un +1,6, +2,4 e +2,8% rispettivamente, per la Gran Bretagna una frenata da 1,8 a 1,6 e 1%….


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