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Correttivo codice appalti: più tempo per i Comuni per salvare i vecchi progetti
La nuova bozza del decreto correttivo al vaglio delle commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato

Tra le novità di maggior rilievo previste dalla nuova bozza del decreto correttivo della riforma degli appalti e dei contratti pubblici che il Governo si appresta a varare in via definitiva entro la data del 19 aprile affiora anche il maggior lasso di tempo concesso alle amministrazioni pubbliche per “ripulire”ed eliminare i vecchi progetti resi desueti dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti (d.lgs. 50/2016).

Correttivo codice appalti: le novità

Di fatto, tra aggiustamenti formali e ampie modifiche sostanziali il correttivo cresce di dimensioni assumendo un assetto sempre più stabile. Dopo la valutazione delle proposte emerse in sede di consultazione, la bozza è stata arricchita con molti dei suggerimenti arrivati dal mercato e affronta le ultime limature in vista del giro di pareri. Sono al momento 119 gli articoli “correttivi” che andranno ad impattare sul codice degli appalti.

Tra le novità contenute nell’ultima bozza del correttivo al codice appalti, oltre alla revisione del divieto di appalto integrato, emergono, tra le altre, l’addio, per i i costruttori, alla possibilità di ottenere l’attestato di qualificazione al mercato dei lavori pubblici (certificato Soa) in prestito da un’altra impresa, oltre all’obbligo, per le pubbliche amministrazioni, di emettere i certificati di pagamento entro 45 giorni dal rilascio dello stato di avanzamento lavori (Sal). Inoltre emergono l’aumento del numero delle imprese da invitare alle procedura negoziata senza bando e la possibilità di utilizzare la formula del “general contractor” solo per gli appalti oltre 100 milioni.

Il percorso verso l’approvazione finale

Nei prossimi giorni si sarà il tempo dei pareri sul testo, con commissioni parlamentari, Consiglio di Stato e Conferenza Unificata ad esprimersi. Successivamente il testo tornerà in Consiglio dei ministri per l’approvazione finale. In Parlamento l’ipotesi più probabile è che il testo venga incardinato alla fine della prossima settimana.


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