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Riordino partecipate, ennesima modifica al calendario
Ulteriore slittamento in merito al termine entro il quale le amministrazioni pubbliche devono decidere le società da chiudere: 30 giugno

Si modifica per l’ennesima volta il calendario relativo al testo che delinea la procedura di riordino delle società partecipate. E potrebbe non essere l’ultimo slittamento. Il decreto correttivo della riforma della Pubblica Amministrazione, atteso oggi in Consiglio dei ministri insieme a quelli relativi ad anti-assenteismo e direttori sanitari, pone al 30 giugno il termine, precedentemente fissato al 23 giugno, entro il quale le amministrazioni pubbliche devono decidere le società da chiudere sulla base dei parametri previsti dalla riforma.
Entro la data del 30 giugno le società controllate saranno tenute a scrivere gli elenchi degli esuberi prodotto dalla razionalizzazione, sulla base alle modalità che saranno stabilite da un decreto del ministro del Lavoro, e le nuove assunzioni si bloccheranno soltanto con l’emanazione del decreto stesso.

Ad allungare i tempi del cosiddetto “taglia-partecipate” è la necessità di gestire le conseguenze della pronuncia della Corte Costituzionale dello scorso 25 novembre (sentenza 251/2016) che aveva bocciato le procedure seguite per i primi decreti attuativi imponendo la riscrittura. Tale pronuncia aveva reso aleatoria la scadenza del 23 marzo per i piani di razionalizzazione, che avrebbe costretto le Pubbliche amministrazioni a decidere le alienazioni sulla base di criteri ancora in discussione: per la medesima ragione ragione è circolata anche l’ipotesi alternativa di fissare i nuovi termini a tre mesi dall’entrata in vigore del decreto correttivo, e la decisione finale sarà presa oggi in Cdm.

Il nuovo decreto, come imposto dalla sentenza della Consulta, dovrà ottenere l’intesa di Regioni ed Enti locali, i quali torneranno a chiedere di rivedere i criteri abbassando a 500mila euro la soglia minima di fatturato, che al momento il nuovo provvedimento conferma a quota 1 milione di euro.

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Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica

Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica

Il D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175, interviene significativamente attraverso disposizioni che, nell'intento di assicurare una gestione efficiente delle risorse pubbliche e delle stesse imprese partecipate, fissano principi chiari, definendo le condizioni per l'accesso o il mantenimento delle partecipazioni, come anche ruoli e responsabilità degli amministratori pubblici e degli organi di governo delle stesse società.

Questo volume, significativa rappresentazione delle problematiche che si prospettano, affronta numerosi ambiti tematici che ruotano attorno al riordino delle società partecipate, con approfondimenti di natura contabile e finanziaria ma anche procedimentale ed amministrativa.

I contributi raccolti, secondo il modello del commentario articolo per articolo, ricostruiscono disciplina e orientamenti giurisprudenziali e forniscono preziose interpretazioni e soluzioni, particolarmente importanti per la novità del testo normativo oggetto di commento e per gli impegni a cui le amministrazioni sono chiamate e tenute.


Ciro D’Aries Docente universitario, consulente esperto della Corte dei Conti, pubblicista.
Stefano Glinianski Magistrato della Corte dei Conti e Segretario Generale della Commissione di Garanzia sullo Sciopero dei Servizi pubblici essenziali.
Tiziano Tessaro Magistrato della Corte dei Conti. Direttore della rivista on-line www.lagazzettadeglientilocali.it e del bimestrale Comuni d’Italia, entrambi di Maggioli Editore.

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