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Riordino partecipate: più tempo per gli Enti locali per individuare le società da sopprimere
Correttivi al decreto attuativo in arrivo in settimana (nel prossimo Cdm)

Un maggiore lasso di tempo per gli Enti locali allo scopo di individuare le società partecipate da tagliare. È questo il compromesso raggiunto tra Governo e Regioni in merito al “decreto partecipate” attuativo di uno stralcio importante della Riforma della Pubblica Amministrazione, bloccato da alcuni mesi dopo la sentenza della Corte Costituzionale (251/2016). I giudici hanno infatti imposto al Governo l’obbligo di trovare un’intesa con gli Enti locali, mentre l’esecutivo si era limitato a richiedere un parere.

Riordino partecipate: in arrivo il decreto correttivo

La versione definitiva del decreto verrà presentata al prossimo Consiglio dei ministri (previsto per questa settimana) e allungherà di tre mesi (dal 23 marzo al 23 giugno) il termine per stilare l’elenco delle partecipate pubbliche da sopprimere. La proroga riguarda naturalmente tutte le scadenze che erano state inizialmente fissate per il 23 marzo, a cominciare dalla compilazione della lista degli eventuali esuberi conseguenti alla chiusura delle società

Le disposizioni che cambiano

Secondo le ultime indiscrezioni sembrerebbe invece destinato a rimanere invariato il tetto di un milione per il fatturato medio nell’arco dell’ultimo triennio delle aziende: prima in Parlamento, e poi negli incontri con la Conferenza delle Regioni, era stato chiesto di scendere a 500mila euro. Una modifica, quest’ultima che consentirebbe a molte società di “salvarsi”, ma che vanificherebbe probabilmente l’obiettivo cardine del decreto: transitare dall’attuale “mare magnum” di 8mila partecipate a mille (eliminare le scatole vuote, le società inattive, le micro e quelle che non producono servizi indispensabili). Tuttavia su questo punto non vi sono ancora certezze.
La procedura per l’entrata in vigore del decreto non si concluderà questa settimana: il nuovo testo dovrà infatti riacquisire i pareri, compresi quelli parlamentari, e poi tornare in Cdm per il via libera definitivo.

Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica

Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica

Il D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175, interviene significativamente attraverso disposizioni che, nell'intento di assicurare una gestione efficiente delle risorse pubbliche e delle stesse imprese partecipate, fissano principi chiari, definendo le condizioni per l'accesso o il mantenimento delle partecipazioni, come anche ruoli e responsabilità degli amministratori pubblici e degli organi di governo delle stesse società.

Questo volume, significativa rappresentazione delle problematiche che si prospettano, affronta numerosi ambiti tematici che ruotano attorno al riordino delle società partecipate, con approfondimenti di natura contabile e finanziaria ma anche procedimentale ed amministrativa.

I contributi raccolti, secondo il modello del commentario articolo per articolo, ricostruiscono disciplina e orientamenti giurisprudenziali e forniscono preziose interpretazioni e soluzioni, particolarmente importanti per la novità del testo normativo oggetto di commento e per gli impegni a cui le amministrazioni sono chiamate e tenute.


Ciro D’Aries Docente universitario, consulente esperto della Corte dei Conti, pubblicista.
Stefano Glinianski Magistrato della Corte dei Conti e Segretario Generale della Commissione di Garanzia sullo Sciopero dei Servizi pubblici essenziali.
Tiziano Tessaro Magistrato della Corte dei Conti. Direttore della rivista on-line www.lagazzettadeglientilocali.it e del bimestrale Comuni d’Italia, entrambi di Maggioli Editore.

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