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Accoglienza (SPRAR): sblocco delle assunzioni nei Comuni e maggiori risorse non vincolate
ANCI in audizione alla Camera: clausola di salvaguardia a tutela dei Comuni che fanno già parte della rete SPRAR

Mediante comunicato del 25 gennaio 2017 l’ANCI rende noto che:

Il piano che abbiamo messo a punto con il Governo privilegia il sistema dello SPRAR prevedendo una clausola di salvaguardia a tutela dei Comuni che fanno già parte della rete o che decidono di aderirvi. È necessario, tuttavia, per poter concretamente affrontare il tema dell’accoglienza e dell’integrazione sui territori sbloccare le assunzioni per i Comuni, almeno in quelli che sono i settori primariamente coinvolti, come: l’anagrafe, i servizi sociali e la polizia municipale”. Ad affermarlo è il delegato ANCI all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni in audizione alla Camera nel corso dei lavori della Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza.

“Per i Comuni che si impegnano nello sforzo dell’accoglienza deve diventare strutturale un sistema di finanziamento che permetta ai sindaci di dare risposte concrete sui propri territori – ha proseguito -. Il governo Renzi ha dato un segnale di attenzione con il bonus di 500 euro per i Comuni che alla data del 24 ottobre 2016 accoglievano richiedenti asilo. Dobbiamo renderlo strutturato. Abbiamo bisogno di risorse da spendere liberamente per programmare interventi concreti nelle nostre città.”

Biffoni ha poi sottolineato l’impegno dell’Associazione nel far conoscere in tutti i territori il sistema dello SPRAR con la promozione di incontri territoriali. “Obiettivo è quello di mettere a disposizione dei Comuni lo strumento dello SPRAR la cui principale caratteristica – ha ribadito con forza Biffoni – è quella della volontarietà”. “Come ANCI ha proseguito – non costringeremo nessuno ad aderire, ma rimetteremo la scelta ai Comuni con la consapevolezza che sarà il prefetto a decidere gli arrivi laddove non vi sia lo SPRAR”.
Rispetto invece alla questione delle persone “denegate” a cui viene respinta la domanda, Biffoni sottolinea come attualmente secondo la normativa vigente, la legge Bossi–Fini, tali persone siano “irregolari e dovrebbero essere allontanante”.


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