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Toponomastica: ISTAT e Agenzia delle Entrate accolgono la richiesta ANCI
Adeguamento al nuovo Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (Anncsu)

L’adeguamento dei Comuni al nuovo Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (Anncsu), senza alcune correzioni, si configura al momento come una procedura difficoltoso. Una problematica espressa da ISTAT e Agenzia delle Entrate, le quali hanno raccolto le segnalazioni giunte dall’Associazione dei Comuni (ANCI). Le criticità segnalate verranno discusse a partire dal prossimo mese di gennaio. Nel frattempo la scadenza del 31 dicembre per l’adeguamento da parte dei Comuni viene così resa flessibile alla luce dei successivi chiarimenti necessari.

Il presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva e il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi hanno in questo senso prontamente risposto alla richiesta del presidente dell’ANCI Antonio Decaro di assicurare condizioni di avvio dell’Anncsu sostenibili per i Comuni.

Ma che cos’è l’Anncsu? Si tratta dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane, istituito nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un database unico, informatizzato e con dati omogenei, gestito da Agenzia delle Entrate e ISTAT, che lo dovrà utilizzare come unico archivio toponomastico di riferimento per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali.
Come riportato dal sito dell’ANCI, la questione è riemersa proprio in seguito a una nota “di chiarimenti” dell’Istituto nazionale di statistica, diffusa lo scorso 10 ottobre, che avvertiva i Comuni: l’ANNCSU non sarebbe predisposto per contenere numeri civici con esponenti numerici, quindi ogni Comune sarebbe obbligato ad adeguarsi e modificare le numerazioni entro il 31 dicembre 2016, eliminando appunto gli esponenti numerici associati ai numeri civici.

L’Associazione dei Comuni, dopo aver ricordato che la definizione delle variabili e del formato dei dati è oggetto di concertazione in base all’art. 5 del D.P.C.M. del 12 maggio 2016, aveva evidenziato nella missiva che la richiesta dell’ISTAT mette in difficoltà “la situazione de facto di numerose realtà territoriali, a fronte di attribuzioni storiche di numeri civici con esponente numerico”. Le osservazioni dell’ANCI sono state pertanto ora recepite da ISTAT e Agenzia alle Entrate, permettendo così di superare la scadenza del 31 dicembre 2016 e dando avvio alla definizione concertata dei necessari aggiustamenti nelle modalità di bonifica dei numeri civici.


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