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Ue, Gentiloni al pre-summit dei socialisti. Bruxelles preoccupata dai limiti del nuovo esecutivo
l presidente del Consiglio all'esordio comunitario, in linea con il "no" di Renzi alla proposta slovacca di riforma del trattato di Dublino che affonda la ripartizione obbligatoria dei migranti e con il veto al bilancio di medio termine dell'Unione.

Fonte: La Repubblica

L’accoglienza sarà calorosa, ma garbatamente e rigorosamente dietro le quinte gli europei faranno capire a Paolo Gentiloni che la “polvere sotto il tappeto”, copyright brussellese, lasciata da Matteo Renzi dovrà essere diligentemente rimossa. Seguirà questo doppio binario il debutto del nuovo presidente del Consiglio italiano in Europa. L’arrivo in mattinata a Bruxelles per partecipare al pre-summit della famiglia socialista, poi il vertice europeo. Bilaterali formali in agenda non ce ne sono, ma certamente ci saranno lunghe chiaccherate a margine dei lavori con Juncker, Tusk, Merkel, Hollande e altri leader.

Visto dal lato italiano, il debutto di Gentiloni sarà in piena continuità con Renzi. Cambierà certamente lo stile, più pacato, ma sui dossier caldi la posizione italiana rimarrà la stessa. Sulla riforma di Dublino, oggi al centro del vertice, il neo premier ribadirà il no di Roma all’attuale proposta messa sul tavolo dalla presidenza di turno slovacca che affonda la ripartizione obbligatoria di 160mila migranti sbarcati in Grecia e Italia a beneficio di un sistema volontario e flessibile. Così come quando il premier slovacco, Robert Fico, chiederà al collega italiano se ha cambiato idea rispetto a Renzi sullo stop al bilancio di medio termine dell’Unione, la risposta sarà negativa: l’Italia continua a bloccare il dossier chiedendo che i soldi comunitari vengano usati per crescita e sviluppo. Idem sulla Russia, con Gentiloni che nel solco di Renzi perseguirà una linea equilibrata verso Mosca in opposizione ai duri e puri, come i britannici…


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