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Unioni civili, approvati in Cdm tre decreti legislativi di attuazione dell’'art. 1, legge n. 76/2016
L’approvazione in esame preliminare concerne il tema delle unioni civili tra persone dello stesso sesso

Il Consiglio dei ministri, nella seduta dello scorso 4 ottobre, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame preliminare, tre decreti legislativi di attuazione dell’articolo 1, comma 28, lettere a), b) e c), della legge 20 maggio 2016, n. 76, che delega il governo ad adottare le seguenti disposizioni, concernenti:
– l’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché ad adottare disposizioni recanti modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento con la medesima legge sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti;
– disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso;
– disposizioni di coordinamento in materia penale.

In ulteriore istanza, i decreti stabiliscono che, come per il matrimonio, il partner dell’unione civile che aggiunge al suo il cognome del partner non perde il suo cognome d’origine. Rispetto al decreto ponte, con tali norme non è necessario produrre alcuna modifica anagrafica.

Sotto il profilo del diritto internazionale, inoltre, queste norme evitano le possibili elusioni della disciplina italiana quando non esistono profili oggettivi di transnazionalità, come per esempio quando si tratta di un’unione civile contratta all’estero da cittadini italiani che abitualmente vivono in Italia. Anche in questo caso l’unione civile è regolata dalla legge italiana.
In ultimo, sono state apportate alcune modifiche al codice penale per consentire, anche in questo ambito, l’equiparazione del partner dell’unione civile al coniuge. Si permette, in questo modo, che possa operare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando le inadempienze siano del partner dell’unione civile nei confronti dell’altro; che possa applicarsi al reato di omicidio l’aggravante dell’essere la vittima coniuge dell’autore, anche quando il fatto avvenga tra due soggetti legati da unione civile.

Qui disponibili i 3 atti di legge (schemi di decreto) approvati

– Atto n. 344 – Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento con la medesima legge sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti;
– Atto n. 345 – Schema di decreto legislativo recante disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso;
– Atto n. 346 – Schema di decreto legislativo recante disposizioni di coordinamento in materia penale.

Per approfondire leggi l’articolo Unioni civili, decreto in Gazzetta Ufficiale: le formule per gli adempimenti degli ufficiali dello stato civile.


VOLUME

La nuova disciplina delle unioni civili e delle convivenze

di Renzo Calvigioni – Liliana Palmieri – Tiziana Piola


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