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Per il Sistri serve un test di avvio
INTERVENTO

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), fortemente voluto dal ministero dell’Ambiente per contrastare la malavita organizzata in un settore critico, sarà operativo per tutte le imprese dal prossimo 1° ottobre. Il nuovo sistema permetterà anche di semplificare la gestione aziendale, abolendo registri, formulari e comunicazione annuale (Mud). Confindustria, come tutte le organizzazioni imprenditoriali, fin da subito ha accolto con favore il progetto ministeriale, che dovrebbe assicurare controlli più rigorosi e semplificazione nelle pratiche burocratiche, esattamente in linea con le richieste industriali ribadite da molti anni ai diversi Governi. Il nuovo sistema interviene su procedure amministrative collaudate e consolidate in quasi 15 anni e impone cambiamen-ti, anche rilevanti, con i quali le imprese dovranno inevitabilmente familiarizzarsi. La nuova scadenza indicata dal Ministero, tuttavia, appare ancora a tutti gli esperti troppo ravvicinata. Il calendario originale prevedeva tre fasi: iscrizione delle imprese, distribuzione agli operatori dei dispositivi Usb e operatività vera e propria. Già la prima fase si è rivelata più complessa del previsto e pertanto ha dovuto essere prolungata. Lo stesso la seconda, in quanto la distribuzione dei dispositivi Usb è lungi dall’essere completata. Di conseguenza i tempi per la terza fase, che coinvolge più direttamente le aziende, sono diventati troppo stretti. Alle imprese era stata anche assicurata la messa a disposizione di un manuale e di una demo dimostrativa, indispensabili per la gestione operativa a causa della complessità delle norme: ad oggi non sono ancora pronti, arriveranno probabilmente ad agosto e le associazioni e le imprese li conosceranno solo alla riapertura. Il sistema associativo delle organizzazioni imprenditoriali avrà poi solo tre settimane per organizzare e realizzare la formazione degli addetti aziendali (le imprese interessate sono diverse centinaia di migliaia), al fine di metterli in grado di operare senza errori e senza il rischio di sanzioni per violazioni compiute pur in perfetta buona fede. Confindustria, con le sue associazioni, sarà impegnata al massimo per assicurare il miglior servizio agli associati, ma il timore è che soprattutto le piccole e le medie imprese avranno difficoltà a gestire l’impatto iniziale. Proprio in previsione di questa situazione Confindustria aveva, fin da subito, chiesto che l’avvio fosse differenziato, lasciando alle grandi imprese, più strutturate, la responsabilità di rodare il sistema, rinviandone l’applicazione, per quelle più piccole, ad un secondo momento. Questo sdoppiamento di date, previsto nel precedente decreto ministeriale, è stato soppresso con il decreto appena emanato. Ci auguriamo un ripensamento. In ogni caso, ci sembra legittimo auspicare che il ministero preveda un sistema di ravvedimento operoso, che consenta alle imprese di rimediare agli eventuali errori materiali senza incorrere nelle severe sanzioni, anche penali, previste.


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