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A chi conviene condonare le multe delle auto
Il caso

Fonte: Repubblica, Napoli

Fiscale, delle multe auto, edilizio: da sempre i condoni sono stati oggetto di critica da parte di chi ha pagato ed è “in regola”, perché viene concessa a tutti gli altri una chance di regolarizzazione a costi contenuti e molto tempo dopo la violazione di una norma. Ma Napoli è la città delle contraddizioni. Il condono delle multe auto relative a verbali per infrazioni al codice della strada elevati «dal 2004 ad andare indietro», proposto dal Comune attraverso Equitalia, ha scatenato polemiche infinite. Sono polemiche provenienti da chi dovrebbe beneficiare del condono, non da chi ha già versato il dovuto. Il rinvio al 30 settembre della scadenza per aderire, pagando la prima rata, consente di riflettere sull’eventuale convenienza. Vale la pena di precisare che non si tratta di “cartelle pazze”, come qualcuno ha impropriamente definito la comunicazione inviata dall’agente della riscossione. È una proposta, tra l’altro inviata per posta ordinaria e non per raccomandata, in seguito alla quale nasce la domanda: aderisco all’invito, pagando un importo molto inferiore a quello che risulta nei terminali di Equitalia, oppure cerco di fare valere le mie ragioni dinanzi al giudice di pace? È noto che ormai per le “mini-cause” alla Caserma Garibaldi, in via Foria, si pagano non meno di 30 euro oltre a una marca da bollo da 8 euro. Dopo mesi viene fissata l’udienza; c’è poi un altro calvario per ottenere copia della sentenza e infine si deve implorare la polizia municipale – se il magistrato ha accolto il ricorso – affinché comunichi lo sgravio all’agente della riscossione. Certo, ci si può rivolgere a un avvocato o alle associazioni dei consumatori, ma i tempi della giustizia sono comunque biblici. Sulla scorta di queste valutazioni, e ricordando soprattutto che l’origine di tutto dovrebbe essere una multa non pagata, il cittadino decide se aderire al condono. Naturalmente nella proposta inviata da Equitalia ci possono essere errori: l’auto è stata venduta, rottamata, rubata, si è già vinto un ricorso, i termini per chiedere il pagamento sono prescritti. In questi casi il discorso è completamente diverso anche se poca pubblicità è stata data al fatto che è possibile aderire parzialmente al condono: posso condonare una sola di tre cartelle menzionate nella comunicazione ma anche, continuando con gli esempi, due di cinque verbali contenuti nella cartella. In tal caso non si possono usare i bollettini prestampati allegati alla proposta, bisogna andare agli sportelli di Equitalia precisando cosa si intende regolarizzare. Ma torniamo alla modalità di risoluzione dei problemi, per far sì che questo condono diventi un’opportunità e non un’ennesima vessazione. Innanzitutto si deve leggere con attenzione la comunicazione ricevuta, dove sono indicati sia la data del verbale sia la targa dell’auto. Non bisogna far confusione con la data della cartella che, necessariamente, è successiva a quella del verbale. Se davvero già c’è una sentenza favorevole oppure se l’auto non è più in mio possesso da prima della multa in contestazione, è il caso di procurarsi il documento che dimostra l’infondatezza della pretesa (copia della sentenza, certificazione Pra) e far recepire alla polizia municipale e a Equitalia che gli importi devono essere sgravati. Anche se – e mi si consenta di dire che lo ripeto da anni – è inconcepibile che con computer e telematica non si possano evitare rotture di scatole ai cittadini: se fossero in rete giudice di pace, pubblico registro automobilistico e vigili urbani, le informazioni necessarie allo sgravio sarebbero acquisite in automatico, superando lo scoglio normativo che irrigidisce le procedure: quando l’ente creditore (in questo caso la polizia municipale) non comunica lo sgravio, Equitalia non può cancellare la cartella esattoriale. Indispensabile, invece, un intervento del legislatore per prescrizione e decadenza, che non intervengono d’ufficio: devono essere eccepite, contestate dal cittadino. Con un semplice articolo di legge che riuscisse a imporre a Equitalia di “ritirare” le cartelle relative a multe auto per le quali sono trascorsi più di cinque anni dalla notifica, molte delle seccature sarebbero eliminate alla fonte. Nell’attesa che il Parlamento si dedichi a semplificare la vita dei cittadini e non prioritariamente a intercettazioni e legittimi impedimenti, ai napoletani non resta che fare una personale analisi costi-benefici sulla proposta ricevuta per condonare le vecchie multe auto.


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