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Emiliano: «Così Bari è in pareggio»
L'intervista. Il sindaco spiega il bilancio virtuoso del capoluogo. «Ma sono solidale con i colleghi in difficoltà»

Fonte: Corriere del Mezzogiorno, Bari

BARI – «Il nostro trucco? Prima di tutto tagliare su giardini e cultura esponendoci al rischio dell’impopo-larità. E poi dare la caccia agli evasori. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo varato, in giunta, una strategia per recuperare Ici e Tarsu non pagate». Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, è molto fiero di un risultato che, indiscutibilmente, ha raggiunto: il bilancio della città che amministra è sempre in pareggio. Ma non ha intenzione di infierire sui colleghi in difficoltà con i rispettivi conti. «Io mi sento vincolato a un patto di solidarietà. Come esponente del Pd, mi sto battendo perché la Regione sostenga l’am-ministrazione tarantina penalizzata dai tagli di trasferimenti statali. La situazione che più mi meraviglia è quella di Lecce: Poli Bortone è stata un’ottima amministratrice». Sindaco Emiliano, non finirà con essere l’unico amministratore pugliese a chiudere i conti senza difficoltà? «E non si può dire che abbia trovato una situazione florida! Quando sono diventato sindaco, sei anni fa, le casse comunali erano completamente vuote. E le aziende di proprietà pubblica macinavano debiti al ritmo di una quindicina di milioni all’anno». Come ha invertito la rotta? «Abbiamo scelto di non aumentare le tasse, l’addizionale Irpef è ferma». Ma la tassa sui rifiuti è aumentata del 25 per cento. «Sì, ma non per ragioni di cassa. La legge ora impone che il servizio di igiene venga coperto per una buona percentuale con le entrate tributarie». E come avete fatto fronte ai problemi di cassa allora? «Essendo molto più oculati nella spesa, anche se questo ci è costato critiche e impopolarità». Faccia un esempio. «Un esempio? A Lecce si spende per la manutenzione del verde più di quanto spendiamo noi che amministriamo un territorio tre volte più grande. Abbiamo ridotto al minimo la cura del verde, lo ammetto. Rischiando: quando un cittadino vede un giardino spelacchiato non si domanda quali siano le ragioni, accusa soltanto chi amministra di trascuratezza». Procedono a rilento anche le opere pubbliche, però. «No. Il tasso di realizzazione è molto alto. Del resto non risolveremmo i problemi di bilancio, riconducibili alla parte corrente, riducendo la spesa per investimenti». Allora il Comune di Bari va in pari soltanto risparmiando nella cura del verde? «Non soltanto. Anche tagliando: i dirigenti, con la mia amministrazione, sono passati da 60 alla metà; l’auto blu in uso al sindaco, l’Audi 3500 che faceva 3 chilometri con un litro, resta in garage e io mi muovo con un’auto ibrida che fa 30 chilometri con un litro. Alcune sono misure di principio. Ai molti debiti fuori bilancio ereditati dal mio predecessore facciamo fronte con la lotta all’evasione: l’anno scorso abbiamo recuperato 5 milioni di euro». Iniziative per l’anno prossimo? «Sto per annunciare un drastico taglio alla cultura: almeno 1milione sui 4 che spendiamo di solito saranno dirottati. Mentre firmo a decine i decreti di sfratto per i morosi che occupano le case popolari, devo pensare ai bisogni primari».


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