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Acqua, luce, cellulari: il Comune tira la cinghia

Fonte: Repubblica, Palermo

L’ultima circolare sul risparmio energetico è del primo settembre: una direttiva indirizzata ai dirigenti perché a fine giornata tutti i computer vengano spenti. Ma non solo. La circolare dispone che in ogni postazione venga configurata l’opzione di risparmio energetico: spegnimento del monitor dopo 15 minuti di inattività e sistema in stand-by dopo 30 minuti. Misure che seguono la rivoluzione di telefoni e internet, con numeri fissi abilitati solo alle chiamate urbane e collegamento alla rete riservato solo ai dirigenti. Il piano d’austerity per ridurre le spese messo a punto dal direttore generale del Comune Gaetano Lo Cicero ha già fruttato un risparmio di oltre 8 milioni: «Un piano articolato che punta da un lato a ridurre i consumi dall’altro ad aumentare le entrate», dice il top manager. Dai telefoni ai pc, ma anche riduzione dei consumi idrici ed elettrici – per le utenze il Comune spende ogni anno 18 milioni – l’abbattimento delle tasse pagate annualmente e una minirivoluzione burocratica per accelerare le pratiche di condono edilizio, che una volta definite frutterebbero alle casse comunali gli oneri concessori. Nel biennio 2008-2009 sui consumi idrici il Comune ha già risparmiato 651 mila euro. Come? Affidando a un gruppo di tecnici comunali, con il supporto di Amap, uno studio sui consumi di tutti e 500 gli edifici comunali, scuole e uffici. I tecnici hanno studiato tutti i documenti contabili di ogni singola utenza, dai consumi alle bollette, realizzando un database che è servito a effettuare un costante monitoraggio: se un utenza costava di più del solito, scattava il controllo. Si sono così scoperte perdite e persino furti d’acqua. Un meccanismo che ha portato a un risparmio di oltre 300 mila euro all’anno. Il piano di abbattimento dei consumi elettrici è più complesso e in fase di elaborazione: l’amministrazione vorrebbe trasformare Amg nel suo fornitore unico facendo stipulare alla società, per conto del Comune, i contratti per l’acquisto dell’energia. Il piano prevede che Palazzo delle Aquile paghi all’azienda una bolletta bloccata al primo gennaio 2010, in cambio di investimenti sul risparmio energetico a carico di Amg: dall’acquisto di lampade a basso consumo sia negli uffici che per i pali di illuminazione pubblica, al sistema di timer per spegnere automaticamente le luci in tutti gli immobili. Si eviterebbe, così, per esempio, che in piena notte, come sempre accade, tutte le luci di Palazzo delle Aquile siano accese. Risparmi sì, ma anche maggiori incassi. Grazie a una norma di cui il Comune non si era mai avvalso, l’amministrazione ha ottenuto l’esenzione dell’Irap, imposta regionale attività produttive, per tutti i servizi “commerciali”: dagli asili nido ai mercati, dagli impianti sportivi alla Galleria d’arte moderna, ma anche la refezione scolastica. «Il risparmio tra il 2006 e il 2009, grazie anche alle detrazioni Iva, è stato di 7 milioni», annuncia Lo Cicero. Ma per aumentare le risorse il direttore punta su un progetto ambizioso: 20 milioni di euro di nuove entrate in pochi anni grazie al condono edilizio. In vent’anni, dal 1985 al 2005, erano state definite solo 3 mila della 60 mila pratiche arretrate. «Le 3 mila, però, le abbiamo dovute rifare interamente, perché erano piene di errori», racconta Lo Cicero che ha riorganizzato l’ufficio. Innanzitutto recuperando tutte le pratiche, disseminate in decine di uffici diversi, e poi realizzando un database aggiornato con i proprietari attuali: «Il condono edilizio era nel caos: negli ultimi due anni abbiamo chiuso le 3 mila pratiche arretrate e abbiamo rilasciato 800 nuove sanatorie». Il Comune entro la fine dell’anno conta di inviare oltre 14 mila lettere. I vantaggi per le casse? «Considerati oneri da 1.500 euro a pratica, potremmo incassare oltre 20 milioni», conclude Lo Cicero.


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