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Dipendenti pubblici addio bus scontato
Il caso

Fonte: Repubblica, Torino

Nel giorno in cui il sindaco si siede al posto di guida dei nuovi bus verdi di Gtt che montano il sistema Stop & Start, che riduce del 99 per cento le emissioni spegnendo ad ogni sosta il motore, i dipendenti del Comune “perdono” l’abbonamento scontato. Dal 2011 pagheranno il talloncino annuale a prezzo pieno. Addio alla riduzione per invogliare a salire sui mezzi pubblici. I duemila colletti bianchi che da due anni approfittavano del forfait di favore, a patto di impegnarsi a lasciare l’auto sotto casa, sono già sul piede di guerra. Nei corridoi del Municipio non si parla d’altro. Anche perché in un primo momento sembrava che la colpa del mancato rinnovo ricadesse sul Comune, reo di non aver partecipato al bando della Regione per ricevere il contributo. E questo sembra emergere dalle due interrogazioni presentate in Sala Rossa da Monica Cerutti (Sel) e Gavino Olmeo (Api), anche perché Palazzo Civico non compare nell’elenco degli enti, datato febbraio 2010, che hanno conquistato il contributo della Regione. Ma l’assessore al Personale, Domenico Mangone, e l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, smentiscono: «Si tratta di un bando che riguarda i fondi vecchi – sostengono – la nostra parte di risorse è a Bilancio. È la Regione che non ha fatto il bando per il 2011». L’abbonamento scontato, 290 euro l’anno, circa la metà di quello a prezzo pieno, è sostenuto con fondi sia del Comune, circa il 20 per cento, sia della Regione, il 30 per cento, per convincere sempre più dipendenti pubblici a lasciare la propria vettura a casa. Un progetto della giunta Bresso per spostare più persone sui mezzi pubblici, limitando il traffico privato, oltre che le emissioni di polveri sottili. E non riguarda solo il Comune, ma tutti gli enti che fanno domanda. «Ho scritto all’assessore Ravello per chiedere conto della situazione vista la richiesta consistente di dipendenti, che supera le 2 mila persone, che hanno fatto domanda negli ultimi due anni – aggiunge Mangone – noi ci siamo, ci dica cosa può fare lui». E la Regione cosa dice? L’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello, conferma che il bando non è ancora stato lanciato e non sa dare indicazioni né sui tempi né sulle modalità: «Abbiamo dato la priorità a quello per gli studenti universitari. E sono circa 11 mila quelli che fanno richiesta per il contributo. Per i dipendenti pubblici vedremo se ci saranno le risorse sufficienti e comunque cambieremo i meccanismi, riducendo la quota della Regione. Considerando la situazione, preferisco sostenere gli universitari senza uno stipendio piuttosto che i dipendenti pubblici che hanno più possibilità economiche di uno studente. Se poi ci saranno fondi vedremo, ma sicuramente l’intervento sarà minore del passato».


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