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Sindaco di Lampedusa punito per la dépendance
Condannato dalla Corte dei Conti a restituire 34 mila euro

Fonte: Italia Oggi

Nuell’appartamento in trasferta (a Palermo) non s’ha da locare, soprattutto se non si capisce a cosa serve. Il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, è stato condannato dalla Corte dei conti siciliana, nella sentenza n.2152 del 15.10.2010, a rifondere le casse comunali per 34mila euro, pari al danno erariale conseguito all’apertura, nel capoluogo siciliano, di un ufficio di rappresentanza dell’amministrazione comunale pelagica. Come anticipato da Italia Oggi (nel numero del 22 ottobre 2009) nel dicembre del 2007, De Rubeis decise che il comune di Lampedusa doveva avere una sede distaccata a Palermo perché «è sotto gli occhi di tutti un via vai (sic) di amministratori e dipendenti comunali da Lampedusa e Linosa per Palermo e viceversa». Trovato il posto, a due passi da Piazza Politeama, l’operazione ebbe un costo complessivo di circa 46 mila euro. Ma i giudici contabili non sono stati dello stesso avviso del primo cittadino di Lampedusa. Innanzitutto, la scelta di istituire una sede distaccata è in palese controtendenza con la volontà del legislatore nazionale di fissare tetti di spesa sempre più stringenti per gli enti locali. Ma vi è di più. L’utilizzo dell’immobile come foresteria è avvenuto senza l’adozione di un regolamento che ne stabilisse i criteri e le modalità di fruizione degli aventi diritto e senza la tenuta di un registro che raccogliesse le presenze, con indicazione dei giorni di permanenza, in modo da evitare abusi o gestioni personalistiche. Per tale motivo non è neanche possibile conoscere chi vi abbia soggiornato, il numero dei pernottamenti e le motivazioni. Se, poi, la ratio che ha portato De Rubeis ad aprire una sede di rappresentanza isolana a Palermo è stata «la necessità di avere un luogo fisico ove raccogliere le idee e coordinare le attività istituzionali con gli organi regionali», la Corte ha precisato che l’attività istituzionale dell’ente locale si svolge, di regola, nelle sedi amministrative presenti nel territorio comunale, in particolare nel municipio, mentre gli incontri con gli organi regionali avvengono negli uffici di questi ultimi. In definitiva, l’immobile locato al di fuori del territorio comunale, ha costituito una duplicazione degli uffici municipali, senza alcuna reale utilità concreta per il comune di Lampedusa, non potendo neanche costituire espressione di decentramento amministrativo.


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