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Maxi-inchiesta sui rifiuti a Napoli
Ambiente - Le indagini della procura partenopea hanno riguardato l'emergenza spazzatura nell'area vesuviana del 2008

Fonte: Il Sole 24 Ore

NAPOLI – Mentre lo specifico tavolo tecnico della Regione Campania valuta nuove strategie per fronteggiare l’emergenza rifiuti del 2010, la magistratura continua a far luce sulla grande crisi del 2008: il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ma anche l’ex governatore Antonio Bassolino e l’ex prefetto del capoluogo campano Alessandro Pansa si ritrovano così indagati per capi d’imputazione che spaziano dall’epidemia colposa all’omissione di atti d’ufficio. Trentasei in tutto i provvedimenti di chiusura indagine, rivolti anche ad altri primi cittadini del Napoletano. A emetterli, domenica scorsa, il sostituto procuratore Francesco Curcio della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Procura partenopea che ha incaricato i carabinieri di effettuare la notifica. Secondo quanto si apprende, da una consulenza affidata a un collegio composto da due epidemiologi e un medico legale è emerso che in alcuni comuni della provincia di Napoli, tra il novembre 2007 e il febbraio 2008, ci sarebbero stati dei picchi di malattie gastroenteriche e cutanee. I criteri adoperati dagli esperti sono stati due: verifiche a tappeto sulle vendite di farmaci da parte di grossisti e farmacisti la prima e la valutazione di eventuali altre cause delle malattie stesse (per esempio riscontri sull’inquinamento dell’aria e sulla salubrità dei cibi) l’altra. Alla fine delle verifiche è emerso che la presenza dei rifiuti nelle strade sarebbe l’unica causa possibile di questi disturbi. Gli esperti hanno anche spiegato che sarebbe bastato poco per prevenire questi fenomeni: per esempio, rimuovere i rifiuti dalle zone più affollate o cospargerli di calce viva, potente disinfettante. Nei centri in cui questi accorgimenti sarebbero stati effettuati, infatti, non si sarebbe riscontrato lo stesso picco di malattie. Gli amministratori indagati, Iervolino in particolare, hanno comunque dichiarato di «non aver nulla da rimproverarsi» e di essere «a completa disposizione della magistratura» per le indagini in corso. Intanto ieri il presidente del consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, ha riunito per la prima volta il tavolo tecnico di consultazione permanente sull’emergenza rifiuti e sul sistema di smaltimento dei rifiuti, alla presenza del governatore Stefano Caldoro e dei cinque presidenti delle province. Dal tavolo, che si riunirà nuovamente lunedì prossimo per discutere di normativa, impiantistica e servizio di raccolta, sono emerse le linee guida per l’adozione di una strategia regionale per la gestione dei rifiuti che saranno oggetto di successive riunioni: modifica delle leggi regionali e nazionali in materia di ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti; analisi dei piani industriali delle province e della dotazione impiantistica in Campania; promozione della raccolta differenziata nelle diverse realtà territoriali, con particolare riferimento a Napoli e provincia; campagna di comunicazione e sensibilizzazione.


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