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Lavoro, Vendola firma il patto i primi tre bandi partono a marzo

I primi bandi partiranno a marzo e interessano «migliaia di lavoratori», non tutti i 52mila destinatari del piano per il lavoro, ma saranno misure «innovative». La Puglia, con la Regione in testa, ha fatto partire la sua “crociata” anti-crisi con la firma del protocollo d’intesa tra sindacati e associazioni delle imprese che istituisce la cabina di regia, una sorta di giunta-ombra di cui fanno parte quattro assessori (Loredana Capone, Nicola Fratoianni, Elena Gentile e Alba Sasso) e i vertici del partenariato economico e sociale per decidere come spendere i fondi europei in materia di sviluppo, welfare e formazione professionale. Sul piatto ci sono 340 milioni di euro e una miriade di misure. Quelle già in cantiere, concordate nel vertice tecnico di lunedì scorso, sono tre: l’apprendistato professionalizzante, i maxi incentivi per l’occupazione e la dote occupazionale per i giovani. Saranno questi i primi tre bandi che partiranno a marzo e serviranno a scavare la prima trincea in difesa del lavoro. Sull’apprendistato, la novità riguarderà lo snellimento delle procedure per un coinvolgimento diretto degli enti bilaterali, organismi costituiti da sindacati e datori di lavoro e che si occupano tra l’altro della qualificazione o riqualificazione della forza lavoro quando esce dal mercato. Per i giovani, la prima misura sarà la dote occupazionale, un incentivo a favore delle imprese che si impegneranno ad assumere giovani pugliesi nell’ambito del programma: per loro la dote sarà rappresentata dall’erogazione del 50 per cento del costo salariale lordo per un anno. Ma la novità è il bando per il maxi incentivo. Anche in questo caso l’incentivo è il costo del 50 per cento del salario lordo. In alcuni casi, potrà anche essere più alto (fino al 70%) o durare invece che uno, due anni. Ma non è finalizzato ad alcune categorie. Dentro ci sono tutti: donne, giovani, diversamente abili, cassintegrati e disoccupati. L’incentivo sarà calcolato sulla base di una classifica tra i beneficiari che sarà definita dalla cabina di regia. Il governatore pugliese Nichi Vendola ci crede: «Le nostre comunità sono ferite dalla crisi e devono affrontare con spirito comunitario questa drammatica crisi sociale. Non stiamo annunciando – ha detto il presidente – una cosa che faremo ma stiamo ratificando una cosa che abbiamo cominciato a fare con un approfondimento straordinario. Ogni sindacato e ogni forza datoriale – ha rilevato – è una competenza, perchè quotidianamente si confronta con le problematiche e le criticità del mercato del lavoro. E allora porta al nostro tavolo e al nostro cantiere un sapere pratico utile perchè noi possiamo calibrare le misure da mettere a bando esattamente sui bisogni». Sindacati ottimisti. In primis la Cgil. Gianni Forte, il segretario non c’è, ma Francesca Abbrescia è lì a sostenere «che questo lavoro proficuo altamente positivo continuerà nel tempo». «Con questa firma si è aperto un cantiere che ora deve diventare una opportunità per un sistema di impresa, sempre più in affanno per le difficoltà di una crisi che dilaga in tutto il mondo ma che ci vede molto più deboli come struttura del Mezzogiorno e anche come sistema produttivo», ha detto il segretario regionale della Cisl Puglia, Giulio Colecchia. «Dobbiamo risolvere subito il problema dei giovani e delle donne», ha aggiunto il segretario regionale della Uil Puglia, Aldo Pugliese. Per le associazione datoriali, parla Confcommercio. Confindustria c’è ma manca il presidente Piero Montinari: la sua firma sul protocollo arriverà lunedì.


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