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Piano ambiente sotto accusa
Smog - Le industrie contro i freni della regione alle emissioni

Rischia di avere un impatto economico negativo sulle industrie del Friuli-V.G. il piano di azione regionale per la riduzione dell’inquinamento, il quale prevede tra l’altro che una quarantina di impianti, in caso di criticità, riducano del 10% le emissioni rallentando la produzione. La giunta Tondo ha preso atto del documento redatto dalla Direzione dell’ambiente con la collaborazione dell’Arpa. Dopo la pubblicazione sul Bur, inizierà la fase della consultazione, in vista della quale Confindustria Fvg, perplessa sul provvedimento, sta già predisponendo le proprie osservazioni. Il piano contiene le misure da attuare nelle zone in cui i livelli di biossido di azoto, polveri sottili e ozono comportano il rischio di superamento dei valori limite fissati dalla legge. Ai comuni vengono fornite le linee guida sulle procedure da attivare già al primo giorno di sforamento delle soglie critiche, anziché dopo il terzo, come accade ora. A generare i dubbi degli industriali sono le azioni puntuali stabilite per una quarantina di imprese dei settori cartario, siderurgico e metalmeccanico, alle quali è associato il 95% delle emissioni di particolato e di ossido di azoto e che nei giorni in cui l’inquinamento è oltre i limiti devono rallentare la produzione. L’elenco comprende tra la altre Burgo, Ferriere Nord, Abs, Fantoni e Lucchini. E il problema non è solo il danno economico, tanto più a fronte di una crisi non ancora archiviata. «Le aziende regionali – afferma Claudio Hauser, direttore di Confindustria Fvg – sono impegnate da anni, in maniera efficace, a ridurre le emissioni in atmosfera. Le fonti inquinanti sono altrove». L’associazione di categoria ritiene che il piano vada a penalizzare industrie che già ricorrono alle migliori tecnologie disponibili per limitare le emissioni. Ma soprattutto indica nel trasporto locale pubblico e privato, nonché negli impianti domestici di riscaldamento, la fonte primaria di inquinamento. «Più in generale – osserva Hauser – il fenomeno va visto in un’ottica complessiva, tenendo anche conto del fatto che siamo una piccola regione e che l’inquinamento non conosce barriere». L’assessore regionale all’Ambiente, Luca Ciriani, ha ricordato da parte sua che esiste già un protocollo d’intesa tra alcune industrie del territorio e la regione in termini di contenimento delle emissioni e che con questo piano si intende allargare il numero di aziende aderenti e le strategie condivise. Ciriani ha sottolineato che le azioni previste per le industrie non saranno automatiche, ma su base volontaria, dopo un’analisi diretta caso per caso e località per località.

NEL DOCUMENTO

Cosa prevede. Il nuovo piano d’azione per la riduzione dell’inquinamento impone ai comuni delle procedure da attivare già al primo giorno di sforamento delle soglie critiche, anziché dopo il terzo. In particolare è previsto il blocco della circolazione, nei capoluoghi di provincia e a Monfalcone, dalle 16 alle 20 per i mezzi a benzina e a gasolio pre euro 4, senza più targhe alterne.
La contestazione. Secondo Confindustria Fvg il piano andrà a penalizzare una quarantina di grandi industrie che già adottano le migliori tecnologie per ridurre le emissioni.


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