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La svolta verde dell'Emilia
RAPPORTO ENERGIA - Le imprese dell'area occupano 230 mila addetti per 61 miliardi di fatturato

Lungo la via Emilia nel business legato alle energie rinnovabili si mescolano grandi imprese che sviluppano fatturati importanti grazie all’ormai storica competenza nella meccanica e nell’elettronica che ha consentito una svolta verde partendo dall’integrazione tra le due specialità, ai centri di ricerca universitari che hanno dato vita a spin off, e a vere aziende che sviluppano tante idee, spesso innovative. In Emilia Romagna si produce un po’ di tutto, ma sempre a livello hi-tech, e in gran parte si tratta quasi sempre di componenti: inverter elettronici (apparati che collegano tra loro i pannelli solari e la rete elettrica), complessi sistemi meccanici che trasmettono la potenza delle pale eoliche al generatore, ma anche sistemi che integrano pannelli fotovoltaici e solari (acqua calda ma anche energia elettrica) e molto altro ancora. Quest’area quindi vuole tornare a essere un laboratorio di eccellenza, il nuovo modello emiliano forte con tanti distretti dove sulle rinnovabili lavorano migliaia di addetti. In materia di cambiamento energetico, e di superamento della crisi, l’Emilia-Romagna punta a diventare la regione leader in Italia. A dichiararlo è stato il governatore Vasco Errani dopo che sulla seconda generazione del Piano energetico si è chiuso il confronto pubblico per quella che, nell’ambito del percorso che porterà al Piano attuativo 2011-2013, dovrà essere una nuova economia, quella del cambiamento energetico con interventi ancora più incisivi e, di conseguenza, risultati migliori in materia di fonti rinnovabili in piena sintonia con l’Europa e con gli obiettivi/impegni assunti dal nostro Paese. I numeri dicono che c’è spazio per crescere: quasi 2 mila imprese, circa 230 mila addetti, oltre 61 miliardi di fatturato. Sono questi i numeri che emergono nel rapporto «Green Economy in Emilia-Romagna. Risultati e prime indicazioni sulla caratterizzazione del settore green in regione» realizzato da Ervet nell’ambito della convenzione con la Regione Emilia-Romagna, che fotografa sul territorio il fenomeno del business delle ecosostenibilità. L’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, nonostante i tagli, ha ribadito che gli investimenti della Regione nel 2010 in questo campo hanno superato i 95 milioni di euro. E l’impegno prosegue e trova conferma nel supporto e nel finanziamento al sistema della rete dell’Alta tecnologia regionale e dei 10 tecnopoli che hanno una forte caratterizzazione sulle rinnovabili. Insieme a questo, il Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013 sarà decisivo per trasformare pienamente l’Emilia-Romagna in una regione sempre più sostenibile. Considerando l’intera filiera dell’energia risulta evidente la crescita e la nascita di nuove attività e servizi. Un esempio sono le Esco, società di servizi energetici specializzate nel-l’effettuare interventi nel campo dell’efficienza energetica, quelle presenti ad oggi sul territorio regionale sono 26, che danno lavoro a 2.400 addetti. Risultato, oggi l’Emilia-Romagna è sul podio nella classifica della diffusione dell’energia solare in Italia. La regione è infatti al terzo posto sia per numero di impianti che per potenza connessa in rete: sono circa 15.500 le installazioni, un numero inferiore solo a Lombardia e Veneto, per oltre 380 mila kilowatt di potenza installata, alle spalle di Puglia e Lombardia. Il volume di energia elettrica prodotta in un anno dalle installazioni dell’Emilia-Romagna, vale a dire la quantità di energia solare convertita e immessa in rete, è di circa 473 milioni di kilowattora. Che equivalgono a più di 338.500 barili di petrolio. Tutti risparmiati.


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