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Cedolare in vigore ma senza regole
Federalismo

La cedolare secca sulle locazioni abitative è ferma ai box. La disciplina è già in vigore ma di fatto è inapplicabile. La nuova imposta sostitutiva del 21 o del 19% sulle locazioni di immobili ad uso abitativo decorre dall’anno 2011 ma per adesso nessun locatore ha potuto validamente effettuare alcuna opzione per la scelta del nuovo regime. Mancano infatti i provvedimenti attuativi previsti dall’articolo 3 del dlgs n. 23 del 14 marzo 2011 che dovranno stabilire, tra le altre, le modalità per l’esercizio dell’opzione per la nuova tassazione sostitutiva e per il versamento in acconto della cedolare secca dovuta, nella misura dell’85%, per l’anno attualmente in corso. Tecnicamente il provvedimento del direttore dell’agenzia delle entrate che dovrà disporre in merito dovrà essere emanato «entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento» recita il terzo comma dell’articolo 3 del decreto sopra citato. Poiché il provvedimento entrerà in vigore il 7 aprile prossimo, solo a partire da tale data inizieranno a decorrere i novanta giorni per l’emanazione del provvedimento direttoriale attuativo. Se tale provvedimento attuativo non vedrà presto la luce è a rischio lo stesso decollo della nuova imposta sostitutiva. È infatti del tutto evidente che avvicinandosi i termini di predisposizione e consegna dei modelli 730/2011 (il 2 maggio scade infatti il termine di consegna del modello per l’assistenza diretta) nessun locatore potrà validamente optare per la cedolare già dal 2011 non avendo conoscenza né delle modalità né dei termini di validità dell’opzione (un solo anno, più annualità etc) né delle modalità con le quali procedere al versamento dell’acconto 2011 della cedolare secca. In una tale situazione non si potrà che continuare ad assoggettare il canone di locazione al regime ordinario Irpef rinviando semmai l’opzione per la cedolare secca al prossimo anno. Che il nuovo regime opzionale di tassazione delle locazioni abitative sia a rischio flop è la stessa Confedilizia a denunciarlo. Secondo l’associazione dei proprietari immobiliari, se i provvedimenti attuativi non verranno emanati entro breve termine «…vi è il rischio di impedire il decollo della nuova misura e la realizzazione dell’obiettivo di rilancio della locazione che la stessa si prefigge». La cedolare secca è dunque una delle prime misure del federalismo fiscale ad impattare sui contribuenti ma la mancanza delle norme e delle istruzioni operative che avrebbero dovuto accompagnarla rischiano di vanificarne concretamente l’entrata in vigore. Se dunque la nuova imposta sostitutiva costituiva una sorta di primo test sull’avvio del federalismo fiscale non siamo certo di fronte ad un buon inizio.


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