MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Lega: sì al permesso temporaneo
L'emergenza immigrati - Le mosse del Governo/Vertice a Palazzo Grazioli - Il documento consentirà agli stranieri la libera circolazione nell'area Shengen

ROMA – Il Cavaliere tratta con la Lega e alla fine si profila la soluzione: il Carroccio dà l’ok ai permessi di soggiorno temporanei per motivi umanitari. Consentiranno agli stranieri la libera circolazione nell’area Sche-ngen. Il permesso temporaneo dura fino a un massimo di tre mesi ed è rilasciato per il ricongiungimento con i familiari. La Lega, in sostanza, dice sì perché se da una parte rinuncia alla politica muscolare dei respingimenti ottiene, però, che i tunisini, innanzitutto, possano andare liberamente – come la maggior parte intende – verso la Francia, comunque fuori dai confini italiani. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni potrà avere la situazione più chiara dopo l’incontro di oggi a Tunisi, al termine della trattativa portata avanti nel frattempo dal direttore centrale della Polizia delle frontiere e l’immigrazione, prefetto Rodolfo Ronconi. I risultati incassati, oltre alla tenuta dentro la maggioranza, condizionano il confronto con le Regioni, slittato a domani. Un’intesa sui rimpatri rafforzerebbe la tesi che le tendopoli innalzate finora sono campi provvisori. Si dovrebbero ammorbidire, in teoria, i governatori del Nord, leghisti in testa, che continuano a non volere sul loro territorio i migranti clandestini. Nell’incontro di mercoledì Maroni presenterà alle Regioni la lista dei siti dove dovranno essere allestiti i campi. Sono in ballo le sedi di Torino (Arena Rock), Montichiari (Brescia), Padova, Fermo, Vipiteno e Viterbo, oltre a quelli già in funzione a Manduria, Trapani, Caltanissetta, Potenza e Santa Maria Capua Vetere (si veda la cartina in alto). I sindacati di polizia si agitano: secondo Nicola Tanzi (Sap) «uomini e mezzi sono ancora limitati rispetto al livello dell’emergenza». Il malessere politico nella maggioranza si ripercuote anche in questioni più concrete, visto che 62 parlamentari del Pdl, di tutte le aree geografiche, politiche e culturali del partito, hanno inviato una lettera sull’emergenza immigrazione clandestina al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È una richiesta pressante: distribuire gli immigrati «in modo equo e proporzionato sull’intero territorio nazionale, senza continuare a gravare soltanto sul Sud»; evitare “maxitendopoli” per consentire una migliore vigilanza; rilasciare permessi di soggiorno per motivi umanitari ai tunisini che non abbiano comportamenti violenti e dimostrino – scrivono gli onorevoli Pdl – di avere delle destinazioni finali accertabili e sostenibili, come è già avvenuto per l’emergenza Kosovo». Mentre Mario Staderini (Radicali) ricorda che «oggi la Camera avrà l’occasione per avviare un rientro nella legalità del nostro Paese rispetto alle politiche sul-l’immigrazione. Si voteranno infatti gli emendamenti presentati dai deputati Radicali per recepire la direttiva europea sui rimpatri che prevede la reclusione degli immigrati irregolari solo come extrema ratio». Intanto l’Unione europea pensa di attivare la direttiva 55 del 2001 che permette di concedere asilo per almeno un anno «nel territorio degli stati membri» come ha detto la Commissaria europea, Cecilia Malmstrom, nel suo intervento sul caso Lampedusa davanti alla riunione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.


www.lagazzettadeglientilocali.it