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Cedolare, opzione su misura
Federalismo - I comproprietari di un immobile potranno «separare» le proprie decisioni

Tempi supplementari per i proprietari di casa che hanno contratti da registrare nelle prossime settimane e vogliono scegliere la cedolare, e possibilità di opzione multipla nel caso di immobili con più proprietari. Sono le due novità più importanti emerse ieri nella conference call organizzata dall’agenzia delle Entrate sulla cedolare secca, il cui provvedimento attuativo vedrà la luce oggi, nel giorno dell’entrata in vigore del decreto sul federalismo municipale che introduce la tassa piatta. Sempre per oggi è previsto l’avvio del software sul sito internet dell’Agenzia, con cui si potrà effettuare l’opzione per la cedolare direttamente online. Fra telematica e carta. La via telematica dovrebbe essere accessibile quasi a tutti: l’unica eccezione, che dovrebbe imporre il ricorso a un nuovo modulo cartaceo, sarà rappresentata dagli immobili con più di tre proprietari o conduttori. La strada scelta dall’amministrazione finanziaria per avviare l’applicazione della cedolare secca prova a offrire ai contribuenti le modalità più flessibili per la scelta e tempi distesi per fare il calcolo di convenienza prima di dover decidere. Per quest’ultima ragione, rispettando lo Statuto del contribuente che imporrebbe sempre di evitare adempimenti fiscali che scadano a meno di 60 giorni dalla loro introduzione, il provvedimento attuativo darà tempo fino al 6 giugno per la registrazione dei contratti i cui termini scadono da oggi alle settimane successive. In questo modo, i proprietari avranno il tempo di valutare la propria posizione e decidere se l’introduzione della cedolare secca conviene davvero anche a loro (si veda l’articolo in basso). Le opzioni multiple. Il dato, infatti, non è così scontato, soprattutto quando i proprietari sono più di uno. Il provvedimento dell’agenzia delle Entrate, infatti, offrirà la possibilità di opzioni multiple, in cui per esempio un coniuge sceglie la tassa piatta e l’altro, perché ha un reddito più basso o maggiori spese da detrarre, preferisce rimanere nel regime ordinario di tassazione Irpef. Quando le variabili in gioco crescono, insomma, il calcolo può complicarsi. Il meccanismo individuato per l’attuazione lascia però aperta la porta a eventuali correzioni: prima di tutto, è confermato che l’opzione vale per tutta la durata del contratto, ma può essere revocata se il contribuente vede cambiare la propria situazione reddituale o si accorge che la vecchia tassazione progressiva era più conveniente. Chi invece sbaglierà per eccesso nei versamenti, potrà recuperare in seguito attraverso le compensazioni con il modello F24. I nodi aperti. Il provvedimento che vedrà la luce oggi non risolverà tutti i nodi applicativi. I meccanismi per le compensazioni saranno probabilmente oggetto di una circolare esplicativa, con cui l’Agenzia nei prossimi giorni raccoglierà tutti i dubbi degli operatori e dei contribuenti, affrontando anche i temi del ravvedimento operoso e lo scoglio dell’adeguamento annuale Istat. La cedolare, infatti, cancella il ritocco del canone in base all’inflazione, ma non è chiaro con quali modalità nel caso di proprietari che hanno già applicato l’adeguamento e che vogliono scegliere subito la tassa piatta. Il rischio per questi ultimi potrebbe essere quello di vedersi precluso l’accesso alla cedolare. La nuova tassazione sostitutiva non piace ai commercialisti. Co-me ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale, Claudio Siciliotti, la cedolare «è l’ennesima deroga al principio di progressività che caratterizza l’ordinaria tassazione dei redditi e una volta di più questa deroga va a riguardare redditi di derivazione patrimoniale». Il messaggio errato che potrebbe passare con la cedolare, ha concluso Siciliotti, è che in Italia «non conviene lavorare ma possedere».


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