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Le sanzioni amministrative sono un tesoro da 1,4 miliardi
Gli incassi dei Comuni - A Firenze il valore pro capite più alto

Non ci sono solo la Tarsu e i principali servizi a sostenere i bilanci comunali. I sindaci possono contare sempre su una sorta di salvagente rappresentato dalle sanzioni amministrative, prima tra tutte le multe per infrazioni al codice della strada. Il monte incassi complessivo sotto questa specifica voce vale, infatti, oltre 1,4 miliardi di euro. Da solo, rappresenta quasi il 14% delle entrate comunali non derivanti da tributi. È quanto emerge dal monitoraggio del ministero dell’Economia attraverso Siope, il sistema operativo che rileva i flussi di cassa di tutte le pubbliche amministrazioni. Il peso specifico delle sanzioni am-ministrative negli incassi comunali si conferma in tutte le aree geografiche. Così come anche il segno più tra il 2008 e il 2010. Nell’arco di due anni, le cifre entrate nelle casse municipali sono aumentate nel complesso del 9 per cento. Sintomo anche di un affinamento della macchina della riscossione locale su cui i sindaci stanno puntando per avere maggiori entrate a fronte dello stop all’aumento delle addizionali e dei minori trasferimenti. Nel dato c’è poi la “coda” della mini-sanatoria delle multe elevate fino al 31 dicembre 2004: chance aperta dalla manovra estiva del 2009 che, tuttavia, ha riguardato solo alcuni grandi centri (ad esempio Napoli e Roma). La crescita percentuale maggiore si registra nei comuni delle isole (+15,4%) mentre, in valore assoluto, città e paesi del Nordovest (oltre 484 milioni di incassi) mettono più di un piede davanti a quelli delle altre aree geografiche così come avviene per gli introiti da altri servizi. Un’evidenza confermata anche se si guarda il procapite dei comuni capoluogo di regione o province autonome. Firenze guida la graduatoria per abitante. Il dato va letto sia con la presenza di autovelox sia con il fatto che la città attrae molti turisti e quindi questo fa aumentare il procapite. Nel complesso, comunque, non bisogna dimenticare che i centri più grandi catalizzano anche un numero elevato di “pendolari” lungo le strade cittadine.


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