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Stazione unica, adesione volontaria
Appalti - Bozza di decreto delle Infrastrutture

L’adesione alla stazione unica appaltante (Sua) sarà volontaria. Comuni, province e tutti gli altri centri pubblici di spesa potranno decidere se continuare a gestire in proprio la scelta dei fornitori oppure affidarsi a un centro unificato in grado di seguire la gara d’appalto dall’inizio alla fine, compresi eventuali contenziosi. A prevedere le convenzioni con cui saranno regolati tutti i rapporti tra il nuovo soggetto e il singolo ente pubblico è una bozza di decreto che per la prima volta lancia su scala nazionale il progetto delle Stazioni uniche appaltanti (Sua) finora tentato solo da alcune Regioni (Calabria, Sicilia e Piemonte, ad esempio). Invocata come necessaria per dare una sforbiciata alle 16mila stazioni appaltanti la settimana scorsa dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli (si veda il Sole 24 ore del 6 aprile), la Stazione unica sta per prendere forma con un provvedimento previsto dalla legge antimafia sulla tracciabilità, su impulso del ministro degli Interni, Roberto Maroni. Naturalmente il Viminale ha seguito le indicazioni contenute nella stessa legge 136/2010 sulla tracciabilità e ha disegnato appunto un’impalcatura basata su «una o più stazioni uniche appaltanti – come si legge all’articolo 1 della bozza – «in ambito regionale». Le Sua si potranno occupare sia degli appalti di lavori, che dei servizi e delle forniture. La Sua è in primo luogo uno strumento antimafia perché la centralizzazione degli acquisti rende più difficili le infiltrazioni, ma in definitiva potrebbe rivelarsi anche uno meccanismo per rendere più veloci gli affidamenti. La Sua potrà intervenire fin dalla progettazione dell’appalto e assistere l’ente nella preparazione del bando di gara e dei capitolati, nella scelta della commissione aggiudicatrice e del criterio di gara. Se si opta per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa la Sua collaborerà a mettere a punto anche i criteri di valutazione delle proposte. Il rovescio della medaglia per l’ente appaltante sarà che dovrà accettare delegare all’ente centrale tutto il processo di selezione, compresa la scelta finale dell’aggiudicatario. La convenzione regolerà anche i costi che l’amministrazione dovrà riconoscere alla Sua. Ora la bozza dovrà essere esaminata dalla Conferenza unificata Stato – Regioni – città prima del via libera definitivo sotto forma di decreto del presidente del Consiglio dei ministri.


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