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Il Tesoro pressa le regioni in rosso
Nel mirino Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia. I controlli saranno top secret

Magari parlare di affiancamento sarà un po’ esagerato. Ma a leggere nel dettaglio le intenzioni del ministero dell’economia, in effetti lo scenario che va delineandosi non è poi così diverso. Nel mirino ci sono le regioni alle prese con i difficili piani di rientro da una montagna di debiti che, complessivamente, superano i 10 miliardi di euro. Parliamo di Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia. La novità dell’ultima ora è che il Tesoro ha deciso di mandare in ciascuna regione un gruppo di advisor esterni che dovranno assisterle nel perfezionamento dei piani. E c’è di più, perché a leggere gli estremi dell’attività che gli advisor dovranno svolgere, spunta fuori veramente di tutto. Diciamo subito che i compiti principali sono essenzialmente tre. Le società esterne dovranno innanzitutto assistere i governatori nelle «procedure di ricognizione e riaccertamento dei debiti sanitari pregressi». Poi dovranno curare «gli aspetti relativi al miglioramento contabile» e quelli «relativi al controllo della gestione del piano». I dettagli sono tutti contenuti in un bando di gara che il ministero di via XX Settembre, tramite la Consip, ha predisposto nei giorni scorsi. L’obiettivo principale è presto descritto: «L’appalto ha per oggetto l’affidamento di servizi professionali diretti a supportare le regioni sottoposte ai piani di rientro che necessitano di supporto di un advisor». Le società aggiudicatarie, per inciso, incasseranno dal ministero fino a 13 milioni di euro. Già, ma quali sono le regioni in questione, considerato che negli ultimi tempi tutti i governatori in difficoltà hanno fatto a gara per dimostrare di essere diventati virtuosi? Sono gli stessi documenti che si incaricano di individuarle in Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia. Queste, in pratica, dovranno essere supportate dagli advisor «nelle attività connesse al raggiungimenti degli obiettivi di risanamento dei conti, riorganizzazione e riqualificazione dei servizi regionali sanitari interessati, come previsto dai piani di rientro». Insomma, il Tesoro guidato da Giulio Tremonti vuole vedere assolutamente chiaro nella gestione dei conti regionali. Per questo ha deciso di «inviare» in loco advisor che possano controllare quello che succede nella gestione dei bilanci in difficoltà. I soldi sul piatto sono tanti, così come la questione «politica». Si pensi soltanto a quanto ancora ci siano strascichi nel Lazio a proposito di un debito che solo qualche anno fa ammontava a 10 miliardi di euro (al momento del passaggio delle consegne da Piero Marrazzo a Renata Polverini). Tra l’altro la delicatezza del compito affidato agli advisor emerge nitidamente dalla lettura del capitolato tecnico. Il documento in questione pretende la massima riservatezza. Si legge, infatti, che «la tipologia delle attività da svolgere e la delicatezza della materia trattata richiedono che tutte le attività dell’advisor siano improntate a una assoluta attenzione alla riservatezza. È inoltre fatto divieto all’advisor di utilizzare il presente affidamento quale referenza per altri incarichi, salvo esplicita autorizzazione». E ancora: «È altresì fatto divieto all’advisor di assumere incarichi, comunque connessi allo svolgimento del presente progetto, da altre pubbliche amministrazioni senza darne preventiva comunicazione». Attività quasi top secret, quindi, per tenere blindate tutte le sorprese che eventualmente verranno fuori dalle pieghe dei bilanci.


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