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Anas federale, il governo sconfessa la Lega
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Obbligo di trasferimento delle azioni Anas e delle tratte stradali e autostradali alle regioni; creazione di subconcessionarie ad hoc partecipate da Anas e regioni, possibilità di introdurre nuovi pedaggi i cui proventi dovranno essere utilizzati per la gestione e la manutenzione. E’ quanto prevede il testo unificato delle numerose proposte di legge sul cosiddetto federalismo Anas, presentate dai diversi gruppi parlamentari, aventi ad oggetto il trasferimento delle partecipazioni al capitale di Anas spa alle regioni e riorganizzazione in senso federalista, regionale e provinciale. Il testo adottato come proposta unificata e testo-base dalla commissione ambiente della camera presieduta dal leghista Angelo Alessandri, ha la finalità di modificare l’attuale sistema infrastrutturale stradale attraverso il trasferimento alle regioni dei compiti in materia di realizzazione e gestione delle strade statali, incidendo in modo significativo sull’attuale attribuzione dei ruoli e delle funzioni spettanti in materia allo stato, all’Anas e alle regioni. Va detto che il governo, per il tramite del sottosegretario Bartolomeo Giachino, ha da subito espresso parere negativo sull’iniziativa parlamentare, ancorché fortemente voluta dalla Lega Nord, riservandosi successivi approfondimenti. La ragione della posizione negativa del governo risiederebbe nell’esigenza di garantire un livello omogeneo della mobilità stradale su tutto il territorio nazionale, anche rispetto ai livelli di sicurezza della circolazione stradale, considerata la diversa capacità finanziaria e di gestione delle varie regioni. Tale omogeneità, con una devoluzione alle regioni della rete, verrebbe minata; in particolare il sottosegretario ha affermato che si determinerebbe anche una mancanza di garanzia, con il venir meno dell’unicità del concessionario su tutto il territorio nazionale, dei poteri statali di indirizzo e di controllo verrebbe meno. Trattandosi di questioni di particolare rilievo e importanza la Commissione ambiente ha comunque deciso di avviare un ciclo di audizioni per approfondire i singoli profili. Si tratta infatti di una iniziativa parlamentare bipartisan articolata e complessa che mira, nel revisionare l’assetto organizzativo e funzionale dell’ente, ad un progressivo miglioramento del livello dei servizi resi su tutto il territorio nazionale, garantendo un maggiore coinvolgimento delle regioni nella gestione della rete stradale e autostradale italiana, anche alla luce dell’entrata in vigore della modifica del titolo V della parte seconda della Costituzione. Nel merito il testo unificato si qualifica in primo luogo per la previsione di un trasferimento obbligatorio alle regioni delle azioni di Anas (su questo punto la proposta del Pd, ad esempio, si muoveva puntando ad un trasferimento facoltativo alle regioni, su richiesta di queste ultime, di specifiche infrastrutture stradali e autostradali). Il trasferimento dovrebbe essere disposto dal ministero dell’economia entro tre mesi dall’approvazione della legge. Le azioni di Anas saranno quindi cedute, secondo quanto prefigura il testo-base, alle regioni entrando a fare parte del loro patrimonio disponibile (potranno essere anche oggetto di garanzia nei confronti della cassa depositi e prestiti, con espresso divieto di cessione a privati). La ripartizione delle azioni di Anas avverrebbe sulla base del dato relativo alle immatricolazioni di veicoli anziché al-l’estensione della rete stradale e autostradale localizzata nelle diverse regioni. Entro trenta giorni, invece, secondo il testo unificato, il governo dovrà individuare le tratte stradali e autostradali a una o più società subconcessionarie da essa partecipate; queste tratte stradali e autostradali potranno essere assoggettate a pedaggi reali o virtuali. La proposta prevede che l’introduzione dei pedaggi può essere effettuata soltanto se la tratta ha requisiti strutturali coerenti con gli standard dell’Unione europea e con il codice della strada e se esiste un’adeguata e funzionale rete stradale alternativa, nonché tratte autostradali e raccordi autostradali per i quali sono completati i lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza.


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