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I comuni fanno i conti con i condoni del 1985
LA STORIA

Sono passati 26 anni ma sembra ieri. Le pratiche del condono edilizio del 1985 affollano ancora i tavoli dei comuni di Firenze (soprattutto) ma anche di Perugia e di Ancona. In compagnia di quelle relative ai condoni del 1995 e del 2003. Tra i comuni capoluogo di regione il più virtuoso appare Bologna, che ha già trattato tutte le pratiche arrivate. Per quel che riguarda l’arretrato, la situazione peggiore si registra a Firenze dove giacciono ancora in attesa di esame 13mila pratiche riferite in gran parte (circa 9mila) alla sanatoria del 1985. L’origine del problema, secondo il comune di Firenze, sta nel fatto che il servizio era stato esternalizzato a una società di servizio che non ha dato buona prova e dal 2004, dopo l’ultimo condono, il comune ha ripreso in mano la partita: per le pratiche urgenti (i beni di cui è stata chiesta la sanatoria, ad esempio, non possono essere venduti) è stato aperto uno sportello ad hoc. Infine, qualche migliaio di pratiche è ancora in sospeso sia ad Ancona, sia a Perugia.


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