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Debiti p.a., la compensazione al test dei saldi di finanza
Imprese e sanità

La compensazione dei crediti delle imprese con le Asl sotto la scure dei saldi di finanza pubblica. È in fase di avanzata istruttoria presso i tecnici del ministero dell’economia, il decreto attuativo della norma che consentirebbe alle imprese che hanno crediti con le pubbliche amministrazioni di portarli in compensazione. La norma, contenuta nell’articolo 31 del dl 78/2010, si avvia a compiere un anno di stand-by per la sua fase attuativa. Ma a frenare la predisposizione del provvedimento non sono tanto gli aspetti fiscali che appaiono, per i tecnici, agevoli bensì le difficoltà applicative si concentrano tutte sulle regolazioni contabili delle posizioni debitorie degli enti locali. Nella manovra d’estate è stato previsto, nel corso della conversione in legge del decreto, per le imprese creditrici nei confronti delle pubbliche amministrazioni e delle aziende sanitarie la possibilità di compensare i crediti con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo. Le imprese dovevano però, per poter accedere a questo do ut des, provvedere a certificare il credito da parte delle regioni e degli enti locali. Inoltre il credito doveva essere certo, non prescritto, liquido e esigibile e maturato nei confronti di enti locali, enti del servizio sanitario nazionale in occasione di contratti di somministrazione, forniture e appalti. La norma infine prevedeva che la disposizione iniziava ad applicarsi con riferimento ai crediti maturati a partire dal 1° gennaio 2011. Per dare il vero e proprio avvio alla disposizione è necessario però un provvedimento da parte di Giulio Tremonti, ministro dell’economia che ne fissi le modalità di attuazione con l’obiettivo evidenziato dalla norma di garantire il rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica. Ecco dunque la cautela e le analisi che i tecnici della ragioneria stanno portando avanti sul decreto. Lo stock dei crediti maturati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nei confronti delle aziende sanitarie è stimato, secondo i dati del rapporto Astrid del 2010, in quattro punti di prodotto interno lordo, per una cifra di 60-70 mld. La sola sanità è debitrice nei confronti delle imprese per oltre 50 miliardi.


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