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Ristrutturazioni con la Scia. Trattative private a 1 mln
DIRITTO E FISCO

Trattativa privata negli appalti di valore fino a un milione di euro e applicazione della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) anche all’edilizia al posto dell’attuale permesso di costruire. Le indiscrezioni sui contenuti del decreto legge sviluppo che il governo presenterà il prossimo 6 maggio, confermano le anticipazioni di ItaliaOggi (si veda il numero dell’11/2/2011) pubblicate all’indomani dell’approvazione in consiglio dei ministri del pacchetto di semplificazioni del ministro Roberto Calderoli. Le nuove norme in materia di edilizia e appalti si muoveranno nel solco di quanto previsto nel maxiemendamento del governo alla legge di stabilità 2011 (legge n. 220/2010), e che in quella sede non hanno visto la luce in quanto cassate dalla commissione bilancio della camera per estraneità di materia. Quanto all’edilizia, il primo intervento riguarderà l’ambito di applicazione della Scia, e cioè della segnalazione certificata di inizio attività, che sostituisce i titoli autorizzativi e consente di iniziare un’attività da subito, senza dovere aspettare la licenza dell’amministrazione e senza dovere aspettare un lasso di tempo iniziale, destinato ai controlli dell’ente pubblico (come invece previsto per la Dia, denuncia di inizio attività). Il problema, dopo il varo della Scia, è stato se si applicasse o meno al settore edilizio: i dubbi derivavano da una non felice formulazione della norma istitutiva. Nonostante alcuni chiarimenti ministeriali è persistente la esigenza di certezza legislativa, che dovrebbe arrivare appunto con il decreto legge sviluppo. La Scia edilizia riguarderà tutti gli interventi edilizi minori. Per le nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti ci vorrà o il permesso di costruire o la super Dia. Peraltro la Scia edilizia, sempre per interventi minori, dovrebbe trovare spazio anche per le opere in aree vincolate, a condizione che venga conseguito il parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo. In materia di appalti si segnala la possibilità di innalzamento dell’asticella per l’uso della procedura negoziata, che sarà ammessa per i lavori di importo fino a un milione di euro. La stazione appaltante dovrà invitare almeno dieci imprese e sarà obbligata a pubblicizzarne i nomi in modo da assicurare il più possibile la rotazione dei soggetti prescelti. Il decreto dovrebbe poi snellire la fase della gara e in particolare le dichiarazioni previste per attestare il possesso dei requisiti di partecipazione alla selezione. Si tratta, in particolare, dell’articolo 38 del codice degli appalti, che elenca le dichiarazioni da formularsi in sedi di richiesta di partecipazione, relative ad esempio ai requisiti di moralità.


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