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Nel Dl sviluppo il piano triennale per i precari
Scuola - Assunzioni più vicine

ROMA – Definita la strategia del Governo per affrontare l’emergenza precari nella scuola: a giorni un decreto ministeriale sbloccherà le graduatorie a esaurimento e consentirà il cambio di provincia; la prossima settimana un pacchetto di norme confluirà nel Dl sviluppo per sancire l’esonero della scuola dalla direttiva europea sulle stabilizzazioni e varare un piano di assunzioni in tre anni con cui disinnescare i ricorsi avviati sull’intero territorio nazionale. Intenti già manifestati nelle scorse settimane e confermati ieri in un incontro a viale Trastevere con i sindacati. Partiamo proprio da queste ultime disposizioni. Il primo atto sarà precisare che nel comparto scolastico valgono regole diverse da quelle che impongono il tetto triennale per i contratti a termine, offrendo così un’interpretazione diversa della direttiva 1999/70/Ce rispetto a quella dei tribunali che nelle scorse settimane hanno disposto maxi-risarcimenti o immissioni in ruolo per decine di insegnanti non stabilizzati dopo tre supplenze annuali. Ma è una scelta contro cui la Cgil ha già annunciato battaglia. Contestualmente verrà disposto un programma di immissioni in ruolo che consentano di riempire in tre anni (a partire però dal 2010/2011) tutti i posti vacanti. Quanti? Si parla di 30mila docenti e 35mila Ata ma la cifra non è stata confermata. Tanto più che la norma non indicherà alcun numero ma si limiterà a disporre il piano di assunzioni compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Nella stessa sede verrà operato un maquillage in tre mosse sulle graduatorie a esaurimento: scomparirà l’assegnazione provvisoria per le immissioni in ruolo con la conseguenza che i professori dovranno restare cinque anni nella provincia in cui ottengono l’incarico a tempo indeterminato; l’aggiornamento del punteggio da biennale diventerà triennale; slitterà dal 31 luglio al 31 agosto il termine per provvedere alle operazioni di nomina. All’inizio della settimana prossima approderà in Gazzetta ufficiale il Dm dell’Istruzione che riempie il vuoto venutosi a creare con la sentenza 41/2011 della Consulta che ha bocciato il decreto «salva-precari» del 2009. Viene confermato il meccanismo anticipato su questo giornale. Scompare, quindi, il sistema di inserimento in «coda», le graduatorie vengono “scongelate” e ogni docente potrà approfittarne per cambiare provincia ed essere inserito a «pettine» in quella nuova. La domanda andrà presentata entro 20 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta. Ma è stato specificato che chi vorrà potrà mantenere la provincia originaria per le graduatorie di istituto.


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