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Arriva la stretta sui controlli
Sviluppo - Per Brunetta l'intervento sulle regole vale 10-12 miliardi - Una newco per la carta di identità elettronica

ROMA – La semplificazione dei controlli sulle imprese sarà uno dei provvedimenti più «forti» del decreto sviluppo che il consiglio dei ministri dovrebbe varare in settimana. Stando alle ultime bozze circolate, l’articolo del Dl non dovrebbe più subire modifiche ed è dato per certo nel «pacchetto» delle misure messe a punto dai tecnici del ministero per la Pa e l’Innovazione con l’obiettivo di ridurre la pressione regolatoria in ambiti che spaziano dal lavoro agli appalti alla privacy (si veda l’altro articolo in pagina). Il ministro per la Pa e l’Innovazione, Renato Brunetta, ieri ha confermato che l’insieme dei tagli degli oneri burocratici contenuti nel decreto hanno un valore di 10-12 miliardi; di cui secondo il Documento di economia e Finanza 3,8 miliardi per competenze statali. La misura sui controlli tenta di tradurre in norma quanto affermato nelle scorse settimane dal ministro del’Economia, Giulio Tremonti, a proposito delle eccessive verifiche che opprimono le imprese. Si parte dall’obbligo per tutte le amministrazioni di esporre sui propri siti istituzionali l’elenco dei controlli cui è soggetta ogni attività d’impresa, per arrivare all’attivazione – tramite uno o più regolamenti – di misure di razionalizzazione e coordinamento della attività di controllo effettuati da diverse amministrazioni. Le verifiche dovranno essere «proporzionali e programmate», si dovranno evitare in tutti i modi duplicazioni o sovrapposizioni di interventi e, soprattutto, si punterà sulla «collaborazione amichevole» degli imprenditori. I regolamenti saranno messi a punto dai ministeri di Brunetta, Calderoli e Romani «sentite le associazioni imprenditoriali». Continueranno, invece, ad essere svolte senza alcun preavviso le verifiche tributarie, le ispezioni di carattere igienico-sanitario e quelle in materia di sicurezza del lavoro. Ma anche in questo caso dovrà essere garantito il criterio della proporzionalità a seconda della dimensione dell’impresa o dei profili di rischio del settore di attività. Saranno poi esclusi dai controlli le attività certificate (Iso) delle imprese, mentre le regioni entro sei mesi dal varo del Dl dovranno a loro volta conformare le proprie attività di controllo ai nuovi principi di semplicità, proporzionalità e massimo coordinamento. Nel pacchetto semplificazioni il governo rilancia poi il progetto di un documento elettronico unificato per i cittadini, da rilasciare fin dai primi anni di vita dei minori. E per gestire l’operazione si torna a parlare della costituzione di una società ad hoc. Quello a cui si pensa potrebbe essere un documento elettronico utile ai fini anagrafici, sanitari, previdenziali e forse non solo. La carta di identità elettronica di nuova generazione nei progetti del ministero dell’Interno e dell’Innovazione potrebbe essere utile in futuro anche per la patente di guida o ancora nei rapporti con il fisco per la gestione ad esempio dei rimborsi d’imposta che interessano il singolo cittadino. La Newco ipotizzata dal ministero dell’Interno avrebbe il compito di realizzare la nuova “super carta di identità”, nonché procedere alla distribuzione e al suo rilascio come documento obbligatorio di identificazione. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di semplificare l’intero sistema sfruttando il sistema di interconnessione anagrafica tra i Comuni e il centro nazionale servizi demografici del Viminale. La riduzione degli oneri della burocrazia passerà anche per una maggiore trasparenza degli adempimenti amministrativi richiesti a cittadini e imprese. In questo senso i regolamenti ministeriali o interministeriali, nonché i provvedimenti adottati dalle amministrazioni dello Stato dovranno riportare in allegato l’elenco degli oneri informativi introdotti o eliminati da questi provvedimenti. Per onere amministrativo, si legge nella norma messa a punto dai tecnici di Brunetta, si intende qualunque adempimento che comporti la raccolta, l’elaborazione, la trasmissione, la conservazione e la produzione di informazioni e documenti alla Pa. Con il Dl è previsto, inoltre, l’arrivo della pagella elettronica e il rilancio dell’Università digitale, con l’obiettivo di espandere quanto più possibile le procedure informatiche di iscrizione e di pagamenti on line, la verbalizzazione elettronica degli esami e la gestione informatizzata delle carriere degli studenti.


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