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Fuori dal blocco del turn over i dipendenti a tempo
Pa locale - Corte dei conti Campania

MILANO – I limiti al turn over nel personale degli enti locali introdotti dalla manovra estiva del 2010 non riguardano il personale a tempo determinato. L’affermazione, nuova, arriva dalla sezione regionale della Corte dei conti della Campania, nella delibera 246/2011 diffusa ieri. Di opinione opposta la magistratura contabile della Lombardia, che in una delibera di un paio di settimane fa (la 167/2011) aveva affermato l’esatto contrario. La questione è spinosa, e incide in maniera profonda sulle politiche del personale nelle amministrazioni locali. La regola, fissata dall’articolo 14, comma 9 del Dl 78/2010, impedisce le «assunzioni a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto» negli enti che dedicano alle buste paga più del 40% delle spese correnti, e consente alle altre amministrazioni di effettuare «assunzioni» nel limite del 20% dei risparmi ottenuti con le cessazioni intervenute nell’anno precedente. Ma quali sono queste seconde «assunzioni»? I magistrati contabili della Lombardia non hanno dubbi: secondo la loro lettura si tratta delle stesse «assunzioni a qualsiasi titolo» citate nella prima frase del comma, e di conseguenza anche i contratti a termine rientrano nei vincoli al turn over. A supporto della propria tesi, la Corte lombarda richiama lo scopo «sostanziale» della regola, che consiste nel contenimento della spesa di personale e, dunque, dovrebbe assorbire tutte le tipologie di uscite per stipendi. La Campania non è d’accordo, e sposa invece la tesi caldeggiata anche dalla nota Anci del 29 luglio scorso, di commento alla manovra estiva, secondo cui il limite si applica alle sole assunzioni a tempo indeterminato. Sul punto, la Corte campana richiama anche una delibera delle sezioni riunite di controllo (la 20/2011), che però si era concentrata sull’esclusione dai vincoli dei co.co.co. nei Comuni sotto i 5mila abitanti; in quel caso, inoltre, il riferimento è al tetto al turn over del 100% e non del 20%, perché gli enti non soggetti al Patto erano già stati esclusi tout court dal nuovo vincolo dalle stesse sezioni Riunite (delibera 3/2011). La via campana non è necessariamente più “generosa” di quella lombarda; quest’ultima, infatti, inserendo pienamente i contratti a termine nel raggio d’azione del turn over, potrebbe permettere di utilizzare i “risparmi” ottenuti con la scadenza dei contratti per finanziare nuove assunzioni a tempo indeterminato.


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