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Patto, sanzioni capestro
L'Anci scrive a Tremonti chiedendo lo stesso trattamento delle regioni

Quando una sanzione rischia di provocare più danni di quelli che dovrebbe evitare qualcosa non va. È quello che potrebbe accadere presto a molti comuni italiani che volutamente hanno sforato il patto di stabilità 2010 per onorare gli impegni di spesa con le imprese e garantire i servizi ai cittadini. In applicazione della manovra correttiva (dl 78) i sindaci ribelli andranno incontro a una riduzione dei trasferimenti pari alla differenza tra il risultato conseguito e l’obiettivo programmatico. Una cura draconiana che in molti casi potrebbe portare a un totale azzeramento dei contributi erariali. E aprire le porte allo stato di dissesto. L’allarme era stato già lanciato dal deputato Pd, Simonetta Rubinato, che in un’interrogazione (si veda ItaliaOggi del 25 marzo 2011) aveva chiesto al sottosegretario all’economia Alberto Giorgetti, di rivedere il meccanismo sanzionatorio per venire incontro ai sindaci alle prese con l’approvazione dei preventivi 2011. E l’esponente del governo si era mostrato disponibile a un passo indietro a condizione che venga rivista la legge di stabilità «nella parte in cui prevede la riduzione degli obiettivi programmatici 2011 per un valore complessivo allo sforamento registrato dagli enti». Ma ora, forte dell’apertura di Giorgetti, è stato direttamente il presidente dell’Anci a muoversi. Sergio Chiamparino ha preso carta e penna e ha scritto a Giulio Tremonti una missiva in cui si chiede di rivedere integralmente le sanzioni uniformandole a quelle in vigore per le regioni. Che in caso di sforamento non rischiano nessun taglio dei contributi. Nell’evidenziare «l’insostenibilità e l’irragionevolezza» del meccanismo «alla luce del danno che può provocare agli enti», Chia-mparino ha fatto notare come il comparto dei comuni continui sistematicamente a superare l’obiettivo contabile assegnato. Ragion per cui la scure del taglio ai trasferimenti rischia solo di provocare «un danno finanziario maggiore di quello che dovrebbe recuperare». Qual è allora la proposta dell’Anci? Chiamparino ha chiesto al numero uno di via XX Settembre di estendere ai comuni la norma inserita nel decreto milleproroghe (dl 225/2010, convertito nella legge 10/2011) che per i governatori che non rispettano il Patto prevede: – il divieto di impegnare, nell’anno successivo allo sforamento, spesa corrente in misura superiore all’importo annuale medio dell’ultimo triennio; – il divieto di ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; – il divieto di assumere personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto (compresi i rapporti di co.co.co. e somministrazione). L’Anci propone che una norma analoga venga inserita all’interno della legge di stabilità 2011 (legge n.220/2010) sostituendo integralmente l’attuale comma 119. La proposta di emendamento vieta anche la stipula di contratti di servizio con soggetti privati allo scopo di eludere il blocco delle assunzioni. Sul rispetto delle sanzioni vigileranno il rappresentante legale e il responsabile finanziario dell’ente che dovranno certificare trimestralmente il rispetto dei vincoli.


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