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Social housing da 2,7 miliardi
Via libera del Cipe - Dal ministero delle Infrastrutture 298 milioni, due miliardi arriveranno dai fondi privati

Quasi 300 milioni statali hanno fruttato oltre 15mila alloggi economici, per un volume di investimenti di oltre 2,7 miliardi in totale. L’approvazione della prima, corposa, tranche del piano di social housing è il pezzo forte del super Cipe di ieri, dove figurano molti investimenti in infrastrutture, con assegnazioni sia a opere specifiche (Brebemi, Tirrenica, Mose), sia a stazioni appaltanti (Anas e Rfi). I 298,6 milioni messi sul piatto dal ministero delle Infrastrutture rappresentano l’80% dei 377,8 milioni assegnati ai programmi regionali previsti dal piano casa. La tranche approvata ieri include i programmi di 15 Regioni. Restano fuori il Lazio (che ha inviato il suo programma al ministero solo lo scorso 4 maggio), Friuli Venezia Giulia, Calabria, Abruzzo e Valle d’Aosta. All’appello mancherebbe anche la Provincia di Bolzano, titolare di 6 milioni statali. L’Ente sembra però orientato a non partecipare al programma e a restituire i fondi assegnati. Le risorse statali hanno attivato un cofinanziamento di 440 milioni di Regioni, Comuni e aziende casa. Ma la vera primadonna è l’imprenditoria privata. Sui 2,7 miliardi di investimenti totali, ben 2 miliardi arriveranno da imprese, coop e finanziatori che hanno concorso in quasi in tutte le Regioni. La massima partecipazione si è registrata in Liguria (155 milioni), Piemonte (112 mln), Sicilia (99 mln) ma il record spetta alla Campania, con un 1,4 miliardi, tutti privati. Il cofinanziamento privato si spiega con la possibilità di integrare i programmi edilizi economici con iniziative immobiliari di ampio respiro, rivolte al mercato libero, con residenze, negozi, uffici, parcheggi e altro ancora. In questa prospettiva, il piano casa potrebbe stimolare la riqualificazione urbana su vasta scala. Oltre al primato dell’investimento privato, la Campania ha anche quello del numero di alloggi (7.059), quasi la metà del-l’intero programma. Dopo il Cipe serve l’ok in conferenza unificata e l’approvazione dei programmi con Dpcm. «L’apertura dei cantieri per costruzioni e ristrutturazioni, sostenuto da questa misura, assieme alle altre contenute nel cosiddetto “Piano casa” (di edilizia privata, ndr), contribuirà al rilancio del settore edile in Italia, particolarmente colpito negli ultimi anni dalla crisi economica e finanziaria», si legge in una nota del Cipe. Dei 15.209 alloggi previsti, 9.200 saranno venduti (6.054 con la formula a riscatto dopo 10 anni e 3.146 a prezzo convenzionato) e 6.009 saranno in affitto ( 3.782 in permanenza e 2.227 a 25 anni). Assortito anche il pacchetto infrastrutture che ha ricevuto l’ok del Cipe. Il Mose di Venezia incassa 106 milioni di euro (ricavati dalla revoca dei mutui), che rappresenta l’ottava tranche di finanziamenti statali. Contestualmente il Cipe ha preso atto del progetto di un terminal off shore per evitare il traffico petrolifero in laguna. È legato al traffico portuale anche il progetto definitivo del raccordo stradale di accesso al porto di Genova-Voltri, che vale 35 milioni, approvato dal Cipe. Ok anche all’affidamento in concessione del collegamento tra il porto di Ancona e la A14, che consentirà 480 milioni di investimenti privati. Importanti anche l’approvazione del progetto definitivo del tratto Tarquinia-Civitavecchia dell’autostrada Tirrenica e il parere positivo all’autostrada Brebemi (secondo atto aggiuntivo della convenzione). Questa iniziativa privata si avvarrà della partecipazione finanziaria della Cassa depositi e prestiti. Aggiornata poi la convenzione relativa all’autostrada Brescia-Padova. Iniezione di cassa per Anas e Rfi, che ricevono, rispettivamente, 330 e 240 milioni per «soddisfare le necessità manutentive in campo sia stradale sia ferroviario». Parere positivo, infine, sul Contratto di programma 2011 di Anas. In ambito locale, il Cipe ha sbloccato 214 milioni per il primo lotto del metrò di Bologna.


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